Stroncato spaccio di droga a Foligno, presi tre stranieri, vendevano eroina
Piccolo gruppo di cittadini nigeriani dediti allo spaccio di eroina nel territorio di Foligno. La Polizia di Stato del Commissariato di Foligno ha dato esecuzione ad una ordinanza di custodia cautelare per tre nigeriani, tutti accusati, in concorso, del reato di spaccio.
di Marcello Migliosi
direttore di Foligno Oggi
Le indagini hanno messo in luce come i tre avessero organizzato, in città, un articolato giro di spaccio di eroina, con una distribuzione di ruoli ben definita. I dettagli sono stati illustrati durante una conferenza stampa presso il commissariato di Foligno.
“Attività di indagine – spiega il commissariato Adriano Felici – che abbiamo sviluppato a partire da maggio e fino a settembre sotto il coordinamento della Procura della Repubblica di Spoleto, la dottoressa Patrizia Mattei, e che ha portato all’emissioni da parte del Gip del Tribunale di Spoleto di un’ordinanza cautelare che ha comportato l’applicazione a carico di un primo cittadino nigeriano, un 36enne, già con precedenti specifici per stupefacenti e della misura di custodia cautelare in carcere. A un secondo cittadino nigeriano di 40 anni applicazione della misura degli arresti domiciliari e infine nei confronti di un terzo 23enne l’applicazione del divieto di dimora nel comune di Foligno”.
L’attività ha portato in sostanza a ricostruire l’operatività di questo piccolo gruppo di nigeriani che agendo in concorso tra loro riuscivano a riportare avanti e a rifornire un portafoglio clienti significativo, composto da assuntori di eroina che si rivolgevano a questi soggetti per soddisfare le loro necessità.
COME SI ERANO ORGANIZZATI – Il 36enne, figura apicale del gruppo e già sottoposto ai domiciliari sempre per reati in materia di stupefacenti, gestiva dalla propria abitazione il portafoglio clienti del sodalizio criminale. Gli altri due nigeriani, invece, si occupavano delle materiali consegne dell’eroina ai vari assuntori. |
Dei due soggetti dedicati alle consegne, uno è andato ai domiciliari e l’altro ha avuto il divieto di dimora semplicemente perché il secondo è stato coinvolto in un numero inferiore di spaccio inferiore al primo.
“Era un giro d’affari importante – aggiunge il commissario – abbiamo verificato che c’erano clienti che rifornivano anche tre o quattro volte a settimana da questo piccolo gruppo e attraverso i nostri riscontri siamo riusciti a risalire ad episodi di cessione che andavano avanti fin dal 2018”.
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Il capo andava anche a consegnare personalmente
Dall’attività investigativa, come riportato in un dispaccio della Questura, è peraltro emerso che, in alcuni casi, il 36enne non ha esitato ad uscire di casa al fine di consegnare in prima persona la droga ai clienti, ragion per cui all’uomo è stato contestato anche il reato di evasione.
Nel corso delle indagini gli agenti hanno effettuato anche alcune perquisizioni domiciliari, arrestando in flagranza due soggetti per concorso nel reato di detenzione di sostanze stupefacenti ai fini di spaccio e sequestrando più di un etto di eroina e circa 5.000 euro in contanti. All’esito dell’attività investigativa, il gip ha dunque disposto l’applicazione delle suddette misure cautelari nei confronti dei tre indagati.
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Non è stata contestata l’associazione a delinquere
“Non è stata contestata l’associazione a delinquere – conclude il dottor Felici – perché nei confronti del 23enne, quello che ha avuto applicato il divieto di dimora, la sua partecipazione è stata limitata a pochi episodi e quindi non era possibile inserirlo parte organica di un gruppo criminale. Per questo motivo è stato contestato il concorso nell’attività di spaccio di stupefacenti, ma non l’associazione a delinquere”.
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