Pelo Malo, il film di Mariana Rondón al Politeama Clarici di Foligno

[…] nella scia dei sempre più frequenti film di madri e figli (mommy’s movies, chiamiamoli così) e, purtroppo, sulla traccia giornalistica degli ultimi casi tragici, la distribuzione (sempre meritevole, di Paolo Minuto) di questo film venezuelano apparirebbe sugli schermi italiani in non fortuita coincidenza. Eppure il film non è il solito ben scritto e ben girato melodramma da camera, in cui si avviluppano tutte le tragiche coincidenze psicologiche di un conflitto familiare. Pelo malo, vincitore lo scorso anno del primo premio al Festival cinematografico di San Sebastian, è invece un film di toccante intensità neorealistica, se l’aggettivo non lo limita troppo. Nel film della Rondón (1966), lo sguardo cinematografico assume la forma della ballata a Caracas, mostra la piccola storia dei capelli crespi dentro la storia della città stato, mentre il suo leader è morente, con due attori magnifici, Samantha Castillo ( la madre Marta) e Samuel Lange (il figlio Junior). E con la tecnica ultraneorealistica del soggetto di infanzia (messa già alla prova con il precedente film Postales da Leningrado, 2007, in cui una guerrigliera del periodo prerivoluzionario dava alla luce una bambina in clandestinità ed era costretta ad una continua fuga, vista dalla bambina in chiave rievocativa, dove i padri sono quasi sempre assenti oppure spediscono ironiche cartoline da Leningrado). Nelle semplici follie dell’infanzia riposa una richiesta esigente d’amore, nello sguardo infantile l’adulto mostra la sua posizione esistenziale, mentre intorno tutta la città parla con i suoi reticolati, le sue finestre sbarrate, i suoi appartamenti fatiscenti, la colonna sonora dei suoi spari che i giochi infantili le restituiscono come trama inquietante.

[box type=”warning” ]Martedì al cinema – Foligno, Multisala Politeama Clarici [/box]

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