Lena, che è donna di Caravaggio allo Zut di Foligno

A pochi mesi di distanza dall’esordio nel cartellone del festival Segni Barocchi 2014, torna in scena a Foligno LENA, CHE È DONNA DI CARAVAGGIO, diretto da Emiliano Pergolari, ed interpretato da Pamela Tabarrini e dal contraltista Stefano Staffa. Lo spettacolo, ideato da Monica La Torre, riprende fedelmente l’omonimo romanzo della storica dell’arte Alessandra Masu, edito in Foligno nel 2013 per i tipi etgraphiae. Primo appuntamento, sabato 21 febbraio, ore 21, negli spazi dello ZUT! – ex Cinema Vittoria. Replica, domenica 22, ore 18.30.

E’una narrazione romanzata, ma filologicamente rigorosa, della vita e delle opere del Caravaggio, per bocca della sua modella Lena: una figura realmente esistita, sulla quale nuova luce è stata gettata dalle ricerche documentarie condotte in questi anni dalla Masu.
«In nome dell’altissimo Dio e gloriosa Vergine Maria e di tutti li Santi della corte del Cielo che ce fanno la grazia di vivere bene et honestamente in questo mondo. Questo sarà un libro de memoria delle cose che sono occorse a me, Lena, scritto nell’anno 1610, adì diciotto di luglio».
Così inizia il diario di Lena. La protagonista, a torto ritenuta per secoli una prostituta, e riabilitata dalle ricerche che fanno da traccia storica al romanzo, si spoglia dalle vesti sacre che hanno tramandato la sua immagine, per narrare vita e gli amori di una donna del Seicento.
Lena, interpretata da Pamela Tabarrini, è emblema di un femminino barocco carnale e popolare, di un amore sensuale vissuto come unica via di fuga dagli orrori del quotidiano: una realtà che si apre allo spettatore con la scena del supplizio dei Cenci, paradigma della violenza cieca che caratterizza la storia europea del XVII secolo.
Alter ego di Lena, è una Musa, eroina mitologica e astrale, creata artificiosamente dagli intellettuali di corte, ultraterrena e squisitamente profana, anzi: pagana. Una voce regina, che celebra idilli amorosi e astratti. L’unicità interpretativa del contraltista Stefano Staffa, si intreccia in quella notte di suggestioni e ricordi creando un duetto tra alter ego, dove il canto celebra l’opposto astrale della donna dipinta da Caravaggio. Da questi contrasti improvvisi e dirompenti nasce la dualità del femminino barocco, vissuto nei suoi aspetti più antitetici: il mito ed i sensi, l’eros e lo stupor. Il pianto ed il canto.

Sabato 21 febbraio 2014 Ore 21. 15
Domenica 22 febbraio ore 18.30
Foligno, ZUT! ex Cinema Vittoria, Corso Cavour
Spettacolo tratto dall’omonimo romanzo di Alessandra Masu
Ideato da Monica La Torre
Regia Emiliano Pergolari
Adattamento sonoro Michele Branca
Riduzione Drammaturgica: Pamela Tabarrini, Emiliano Pergolari
Personaggi e interpreti:
Lena: PAMELA TABARRINI
Musa: STEFANO STAFFA
Musiche: Georg Friedrick Haendel, Antonio Vivaldi
Consulenza musicale: Stefano Staffa, Gloria Banditelli

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