La Lega perde pezzi e Foligno vede Domenico Lini andare al Gruppo Misto
Un addio annunciato da tempo. Mimmo per gli amici, Lini è un uomo che ha da sempre amato la sua montagna. Voleva realizzare tante cose per Colfiorito, ma troppe insanabili contraddizioni hanno “frizzato” l’azione. In Umbria sono molti gli amministratori comunali che hanno lasciato la Lega e da tempo e dell’uscita del Consigliere Lini, se ne parlava anche a Foligno. Piccole e grandi frizioni all’interno delle segrete stanze delle segreterie ci racconta Lini, con momenti di scontro anche forti alternati da momenti di relativa calma, causati da una gestione poco chiara e dispotica, tanto che non si è tenuto conto neppure della mia posizione in classifica, essendo il quarto degli eletti.
Di Mariolina Savino
“Dopo l’entusiasmante cavalcata del Centro Destra e del gruppo Lega nel 2019 con la vittoria finale, ho trovato trovato molti -niet- nel mio percorso. Come scritto nella comunicazione in seno alla seduta dell’ultimo Consiglio Comunale, la mia uscita dalla Lega è principalmente dovuta alle contrapposizioni con la segreteria regionale, nonostante gli ottimi rapporti che intercorrono con i colleghi consiglieri della Lega, con gli altri colleghi di maggioranza e con lo stesso sindaco di Foligno.
Una domanda nasce spontanea:
“Se ci fossero in futuro questioni da dibattere in Consiglio Comunale con le quali non si trovasse d’accordo, Lei voterebbe a favore per amore di pace o dichiarerebbe il Suo contrappunto?”
“Ovviamente mi sento libero di sostenere il Sindaco Zuccarini, ma se si dovessero presentare delle criticità, le farò notare, nella libertà della mia attività di consigliere comunale e, per ora, unico rappresentante del gruppo misto.
Prevede altre defezioni dopo il suo squarcio istituzionale che ha già visto l’intervento pubblico del capogruppo della lega?
“No, non credo, ho notato nel tempo alcune situazioni di scontento ma che sono rientrate nel giro di poche ore, del resto la politica è passione e ci mettiamo tempo e lavoro appunto per essere vicini alla popolazione e per quanto mi riguarda, bisogna sentirsi ascoltati quando vengono portate istanze importanti dal territorio, bisogna avere rappresentanti in Regione o altrove, le decisioni vanno prese insieme, non venirne a conoscenza a cose fatte. Probabilmente ci sarebbe voluta una segreteria locale eletta dai consiglieri e non imposta, o per meglio dire, scelta fatta dal Segretario Regionale, ricaduta su un componente della Lega che si era candidato alle amministrative e risultato al quarto posto dei non eletti, quindi non gradito dai numerosissimi elettori della Lega stessa secondo il mio modesto parere.”
Chi non é d’accordo con la linea del partito si dovrebbe dimettere.
Ogni altra soluzione pasticciata apre a dei sospetti di opportunismo
Quali sono poi queste contrapposizioni con la segreteria regionale che “costringono” a uscire dal partito….. senza uscirne? Se il consigliere volesse dettagliare metterebbe fine a ogni malevola illazione.