
I carabinieri del comando provinciale di Roma e dei comandi dell’arma territorialmente competenti hanno eseguito, l’11 febbraio 2015, una vasta operazione anticrimine per dare esecuzione a un’ordinanza di custodia cautelare in carcere, emessa dal gip presso il Tribunale di Roma su richiesta della Procura della Repubblica di Roma – Direzione distrettuale antimafia – nei confronti di 61 persone indagate a vario titolo di associazione di tipo mafioso, associazione finalizzata al traffico illecito di sostanze stupefacenti, estorsioni, usura, reati contro la persona, riciclaggio, reimpiego di denaro di provenienza illecita, fittizia intestazione di beni, illecita detenzione di armi, illecita concorrenza con violenza e minacce, commessi con l’aggravante delle modalita’ mafiose.
I Carabinieri hanno cosi’ disarticolato un’organizzazione di matrice camorristica operante nella zona sud-est di Roma. L’operazione e’ stata eseguita a conclusione di un’indagine del nucleo investigativo del reparto operativo del comando provinciale carabinieri di Roma che ha portato all’individuazione di un’organizzazione per delinquere di matrice camorristica operante nella zona sud-est di Roma in varie attivita’ illecite, capeggiata, fino al suo arresto per associazione mafiosa e omicidio, da Domenico Pagnozzi, attualmente detenuto in regime di 41 bis. Nell’ordinanza di custodia cautelare viene riconosciuta la sussistenza del reato di associazione mafiosa di cui all’art. 416 bis del codice penale per i componenti del sodalizio.
Sono in corso arresti e perquisizioni in varie localita’ in Roma e provincia, Frosinone, Viterbo, L’Aquila, Perugia, Ascoli Piceno, Napoli, Caserta, Benevento, Avellino, Bari, Reggio Calabria, Catania e Nuoro. Tra i capi dell’organizzazione infatti c’era anche Franco Gambacurta, di 62 anni. Nato a Montefalco anche se da sempre residente a Roma. Gambacurta sarebbe uno dei boss di Montespaccato.
E’ di 10 milioni di euro il valore dei beni sequestrati nella capitale su ordine della procura distrettuale antimafia di Roma, guidata dal procuratore aggiunto Michele Prestipino, nei confronti dell’organizzazione di tipo camorristico guidata da Domenico Pagnozzi, gia’ agli arresti con il regime del 41 bis. Si tratta di beni mobili e immobili, societa’, esercizi commerciali e conti correnti bancari riconducibili alle 61 persone destinatarie delle misure cautelari eseguite questa mattina dai Carabinieri del comando provinciale di Roma. “Franco Gambacurta – scrivono i carabinieri – è un elemento di rilievo della malavita organizzata di Roma, scontrandosi con esponenti del clan Pagnozzi per un recupero crediti con modalità estorsive connesso con una transazione di stupefacenti e indagato per estorsione”.
I sequestri sono stati emessi dalla sezione applicazione delle misure di prevenzione del tribunale di Roma. Domenico Pagnozzi, detto ‘o professore’, e’ stato condannato all’ergastolo in primo grado lo scorso ottobre perche’ ritenuto uno degli autori materiali del boss della banda della Marranella Giuseppe Carlino avvenuto a Torvajanica il 10 settembre del 2001.
In un primo momento Pagnozzi venne scagionato per insufficienza di prove poi venne incastrato dalla prova del Dna trovata dagli investigatori su un fazzolettino di carta rinvenuto nell’auto abbandonata dai killer dopo l’omicidio. Carlino venne ucciso, secondo quanto ricostruito dalle indagini, per vendicare la morte di Gennaro Senese, avvenuta alla fine degli anni novanta, e fratello di Michele, quest’ultimo anch’egli condannato all’ergastolo e ritenuto il mandante dell’agguato che doveva ristabilire la supremazia sul territorio romano.
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