25 Aprile, Guasticchi ricorda il gesto di Enrico Angelini

“Settant’anni fa, col coraggio della giovinezza. Oggi, con la risolutezza e la determinazione della piena vecchiaia. Enrico Angelini, che in un luogo della memoria fra Trevi e Foligno non ci ha pensato due volte a cancellare le svastiche tracciate a oltraggio di un luogo-simbolo della lotta di Liberazione, ha sbigottito l’Umbria e l’Italia con un gesto di quotidiano eroismo. Oggi quel suo atto assume un significato così alto che illumina tutto il cielo della festa per i settant’anni della Liberazione. L’Umbria è fiera di poter vantare sul proprio territorio la paternità di un gesto tanto normale ed eclatante nello stesso tempo. Per Angelini è stato normale, un consueto impulso, prendere l’occorrente per cancellare e andare a operare”.

È quanto dichiarato da Marco Vinicio Guasticchi, candidato (Pd) al consiglio regionale e membro della direzionale nazionale del Partito Democratico. “È stato – ha proseguito Guasticchi – come riprendere tutto il coraggio che l’ha animato da ragazzo e tornare in zona di combattimento. Queste caratteristiche del gesto di Angelini giungono fino a noi come fatti eclatanti perché, forse, col tempo, col passare delle generazioni, ci siamo ormai meno abituati a quel coraggio e a quell’eroismo che, lungi dall’essere fini a se stessi, costruiscono le basi di una nuova società.” “In questo senso, dunque – ha aggiunto Guasticchi –, dobbiamo tornare a riflettere su quanto ha fatto il partigiano Enrico Angelini.

Il suo non è un esempio retorico e altisonante, non ha bisogno, a commento, di parole ridondanti. Il suo è un comportamento, è semplicemente il modo di fare e di essere che identifica, in profondità, la gente umbra”. “Ognuno di noi – ha concluso Marco Vinicio Guasticchi – può tirare fuori non dico un atto così emblematico come quello di Angelini, ma tanti piccoli atti di generoso, disinteressato, intelligente atteggiamento verso la vita e la società, quelli sì. Quelli, tutti ce li aspettiamo, in politica prima di tutto, affinché la Liberazione dagli spettri del passato continui e l’affermazione di un’Umbria serena e lungimirante, operosa e accogliente, passi da ogni nostro atto di civile convivenza.”

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