Foligno, ricordato anniversario della morte di Norma Cossetto

ha pagato con la sua vita il suo voler essere italiana”.

Foligno, ricordato anniversario della morte di Norma Cossetto

“Tenere viva la memoria e tramandarla resta il modo migliore per poter affrontare il futuro evitando di ripetere gli errori e gli orrori del passato – è detto in una dichiarazione del sindaco di Foligno, Stefano Zuccarini – oggi ricorre il 78° anniversario della tragica morte di Norma Cossetto: due anni fa eravamo qui per inaugurare la targa in marmo che abbiamo voluto dedicarLe; questa mattina aderiamo con convinzione all’iniziativa “Una rosa per Norma” deponendo una rosa col nastro tricolore ai piedi della lapide marmorea.


Ufficio Stampa
Comune di Foligno


Ricordiamo così il martirio di questa giovane studentessa italiana, istriana, sequestrata ed orribilmente seviziata, violentata per poi essere gettata viva nella Foiba di Villa Surani tra il 4 ed il 5 ottobre del 1943 dai partigiani comunisti slavi di Tito.

Ricordarla significa commemorare una ragazza, Medaglia d’Oro al merito civile, che ha pagato con la sua vita il suo voler essere italiana”.

1 Commento

  1. Laura Brussi Montani - Esule da Pola - Volontariato per non dimenticare - Opera Nazionale per i Caduti senza Croce ha detto:

    Ringraziamo di cuore l’Amministrazione comunale di Foligno per la grande sensibilità nell’onorare e ricordare i Martiri delle Foibe e Norma Cossetto, nella propria Toponomastica.
    . Monumento in onore dei Martiri delle Foibe – Meminisse Iuvabit
    . Piazzale Martiri delle Foibe
    . Memorial in onore di Norma Cossetto

    Concittadini Caduti infoibati o diversamente massacrati- Unica colpa: ESSERE ITALIANI.

    . Modugno Mario n. a Foligno il 16/7/17, Militare, Trieste, morto di stenti

    . Peretti Celestino n. a Foligno il 21/4/90, Militare, prelevato a Gorizia il 12/3/44 (senza tomba)

    . Santini Bruno n.a Foligno il 10/2/18, Guardia Pol.Rep.Que.TS prelevato a guerra terminata il 7/5/45, TS-Erpelle,Cosina PL (disperso). Prelevato e disperso con il fratello Mario.

    . Santini Mario n. a Monte San Vito il 14/5/12, Brig. Pol.Rep. Que.TS prelevato a guerra terminata il 7/5/45, TS-Erpell.Cosina PL, pelevato e disperso con il fratello Bruno.

    PREGHIERA PER LE VITTIME DELLE FOIBE
    MONSIGNOR SANTIN

    Invocazione per le Vittime delle Foibe
    O Dio, Signore della vita e della morte, della luce e delle tenebre,
    dalla profondità di questa terra e di questo nostro dolore noi gridiamo a Te.
    Ascolta , o Signore, la nostra voce.
    Noi siamo venuti qui per innalzare le nostre povere preghiere
    e deporre i nostri fiori, ma anche apprendere l’insegnamento
    che sale dal sacrificio di questi Morti.
    E ci rivolgiamo a Te,
    perché Tu hai raccolto l’ultimo loro grido,
    l’ultimo loro respiro.
    Questo calvario, col vertice sprofondato nelle viscere della terra,
    costituisce una grande cattedra,
    che indica nella giustizia e nell’amore le vie della pace.
    Ebbene, Signore, Principe della Pace,
    concedi a noi la Tua pace. Dona conforto alle spose,
    alle madri, alle sorelle, ai figli di coloro che si trovano in tutte le foibe
    di questa nostra triste terra, e a tutti noi che siamo vivi
    e sentiamo pesare ogni giorno sul cuore la pena
    per questi Morti, profonda come le voragini che li accolgono.
    Tu sei il Vivente, i Signore, e in Te essi vivono.
    Che se ancora la loro purificazione non è perfetta,
    noi Ti offriamo, o Dio Santo e Giusto, la nostra preghiera,
    la nostra angoscia, i nostri sacrifici,
    perché giungano presto a gioire della splendore del Tuo volto.
    E a noi dona rassegnazione e fortezza, saggezza e bontà. Tu ci hai detto:
    “Beati i misericordiosi perché saranno chiamati figli di Dio,
    beati coloro che piangono perché saranno consolati”,
    ma anche beati quelli che hanno fame e sete di giustizia
    perché saranno saziati in Te, o Signore,
    perché è sempre apparente e transeunte il trionfo dell’iniquità.
    Mons. Antonio Santin , Vescovo di Trieste , 1959

    Monsignor Santin visse con animo indomito e mai rassegnato il periodo della occupazione titina di Trieste, subendo a Capodistria nel giugno del ’47 una intimidatoria aggressione comunista, avente lo scopo di frenare la sua opera in favore dei suoi tormentati fratelli istriani. Aggressione che lo lasciò pesto e sanguinante ma non per questo meno combattivo nello svolgere il suo compito pastorale.

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