Evoluzione degli strumenti di tutela dei risparmiatori, lo spiega l’avvocato Isabella Giasprini

Evoluzione degli strumenti di tutela dei risparmiatori, lo spiega l'avvocato Isabella Giasprini

da Avvocato Isabella Giasprini
Evoluzione degli strumenti di tutela dei risparmiatori, lo spiega l’avvocato Isabella Giasprini. Contrariamente a quanto avveniva qualche anno fa, la tutela del consumatore è in ascesa anche per quanto concerne la difesa dei suoi diritti nei confronti della banca. Le modalità più note e celeri affinchè il consumatore possa richiedere un prestito alle banche o alle società finanziarie all’uopo preposte, sono quattro: l’apertura di credito in conto corrente, il prestito con carta di credito “revolving”, il prestito finalizzato e quello non finalizzato.

Una importante innovazione consiste nella istituzione dell’Arbitro Bancario Finanziario (ABF), introdotta dal 15 ottobre 2009, generata dalla Bce a tutela dei consumatori per risolvere agevolmente le controversie in via conciliativa, senza dover ricorrere alle lungaggini di tempi e costi giudiziali. Questo strumento alternativo imperniato sulla celerità della risoluzione dei contenziosi, si esplica in un contesto europeo recentemente finalizzato ad assicurare ai consumatori una maggior solidità e trasparenza.

A seguito del “bail in”, gli investitori si sono sentiti privi di tutela così come in passato avevano visto in fumo i loro risparmi con i noti casi di Parmalat, Cirio, Argentina. I nuovi obiettivi delle direttive europee, stavano mutando in favore di una maggior trasparenza dei consumatori.

Miifid 1, aveva a tal riguardo introdotto un doppio binario di sicurezza e di trasparenza che garantisse al correntista obblighi informativi maggiori congiuntamente ad un primo livello di profilatura del cliente, volto a comprendere, altresì, il grado di rischio tollerabile dallo stesso.

A seguito del default delle quattro banche e delle apocalittiche conseguenze ai danni dei correntisti ed obbligazionisti, questo modello di tutela non era più sufficiente ed è stata introdotta l’ulteriore normativa della MIFID 2.

In sintesi, oltre ad un incremento della trasparenza che si concentra in particolar modo sui costi sostenuti dal cliente attraverso l’introduzione di un “Report di Adeguatezza” che evidenzia il costo sostenuto annualmente da quest’ultimo nel rapporto con la Banca, si registra una  maggiore responsabilizzazione degli intermediari, dalla costruzione dei prodotti (Product Governance) alla distribuzione degli stessi.

I prodotti finanziari vengono, pertanto, ideati già in funzione di un target di clienti a cui dovranno essere adattati.

Con MIFID II, le banche e gli istituti finanziari, sono obbligati ad effettuare una valutazione più globale del cliente, che concerne altresì la sua struttura familiare, gli elementi patrimoniali, anagrafici, reddituali, le competenze e la cultura finanziaria dello stesso.

L’obiettivo della legge è sicuramente quello di rafforzare la tutela del consumatore, ma quest’ultimo non deve mai dimenticare di leggere con attenzione ogni singola clausola apposta al documento che sta per sottoscrivere.

In sintesi, consiglio al consumatore di essere sempre accorto e di rendersi edotto leggendo in maniera approfondita  tutto ciò che si appresta a firmare ed, al contempo, non dovrà esimersi dal formulare qualsivoglia domanda all’intermediario finanziario nelle ipotesi di dubbio o perplessità.

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