
Bullismo e Cyberbullismo
Il termine bullismo è la traduzione italiana dell’inglese “bullying” e viene definito come un’oppressione, psicologica o fisica, ripetuta e continuata nel tempo, perpetuata da una persona più potente nei confronti di un’altra percepita come più debole (Farrington, 1993). Il fenomeno del bullismo include sia i comportamenti del persecutore sia quelli della vittima, sia quelli di coloro che guardano e che, con il loro atteggiamento, possono rinforzare o, al contrario, scoraggiare l’episodio di bullismo. Rispetto ai normali conflitti fra coetanei, il bullismo è caratterizzato da alcuni fattori specifici: il bullo intende fare del maleall’altro e lo fa ripetutamente nel tempo, senza alcuna compassione. La sua è una presunta superiorità per un maggior potere dovuto all’età, alla forza, alla statura, al sesso o alla popolarità di cui gode nel gruppo di coetanei. Di contro, la vittima èvulnerabile, si sente isolata, ha paura di raccontare cosa è accaduto perché teme rappresaglie e vendette. Generalmente, quando un bambino fa di tutto per trovare delle scuse per non andare a scuola oppure quando ci va con modalità diverse per evitare di incontrare i propri aguzzini, allora bisogna approfondire la situazione. La vittima di bullismo è spesso molto tesa e infelice e parla manifestando odio per la scuola. Spesso presenta lividi o graffi, dice di non avere alcun amico o si rifiuta di raccontare la sua giornata scolastica.
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