Giovane fermato per omicidio di Salvatore Postiglione a Foligno

Giovane fermato per omicidio di Salvatore Postiglione a Foligno

Giovane fermato per omicidio di Salvatore Postiglione a Foligno

Giovane fermato per omicidio – La Polizia di Stato di Perugia ha proceduto all’arresto di un minorenne, residente a Foligno, sospettato dell’omicidio di Salvatore Postiglione, dipendente di una ditta edile. L’episodio si è verificato lo scorso 7 novembre in Via Louviere, a Foligno, intorno alle 6:00 del mattino, luogo dove gli operai della ditta si ritrovano abitualmente prima di dirigersi verso i cantieri di Perugia e Nocera Umbra. L’inchiesta, guidata dal Procuratore della Repubblica presso il Tribunale per i Minorenni dell’Umbria, dott. Flaminio Monteleone, ha portato alla raccolta di gravi indizi di reità a carico del giovane, accusato di omicidio volontario aggravato dalla premeditazione, oltre che di detenzione e porto ingiustificato di armi.

Le indagini sono state condotte dalla Squadra Mobile di Perugia e dal Commissariato di Foligno. Gli investigatori, anche grazie all’analisi di riprese video, hanno ricostruito minuziosamente i movimenti del sospettato prima e dopo l’omicidio. Le immagini dei sistemi di sorveglianza presenti in zona hanno mostrato che l’aggressore si era appostato nei pressi del punto di ritrovo della vittima, attendendo l’arrivo di Postiglione. Al sopraggiungere di quest’ultimo, l’assalitore è entrato in azione, compiendo l’atto violento con un’aggressione letale.

Subito dopo il crimine, i video hanno consentito di seguire il percorso di fuga dell’assassino, il quale si è allontanato rapidamente dal luogo dell’omicidio dirigendosi verso il centro storico di Foligno, fino a piazza Ubaldi, circa due chilometri dal luogo del delitto. Qui, il giovane è riuscito a far perdere le proprie tracce. Tuttavia, successivi accertamenti sugli abitanti della zona hanno permesso di concentrare l’attenzione sull’odierno indagato, le cui caratteristiche fisiche combaciavano con quelle dell’aggressore.

La polizia, nella serata del 9 novembre, ha eseguito una perquisizione presso l’abitazione del giovane. Durante l’operazione sono stati rinvenuti e sequestrati gli indumenti presumibilmente utilizzati al momento dell’omicidio, insieme a un paio di scarpe ancora intrise di sangue e a un monopattino che l’indagato avrebbe utilizzato per raggiungere la scena del crimine e tornare poi a casa. Secondo quanto emerge, il minore aveva lavorato presso la stessa azienda edile fino a ottobre, circostanza che potrebbe essere collegata al movente dell’omicidio, ancora in fase di accertamento ma sembrerebbe riconducibile a questioni legate all’ambiente lavorativo.

La procura ha emesso un decreto di fermo a carico del minorenne, il quale rimane indagato per omicidio volontario premeditato, con l’aggravante dell’uso di strumenti atti a offendere. Ulteriori indagini sono in corso per chiarire nel dettaglio le dinamiche dell’evento e approfondire i motivi che hanno portato all’escalation di violenza. La ricostruzione dell’accaduto si basa anche sulle testimonianze di colleghi e residenti della zona.

L’indagato si avvale della presunzione di innocenza fino all’emissione di una sentenza definitiva di condanna, secondo quanto stabilito dalla normativa vigente.

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