L’11esima edizione di Young Jazz Festival in programma a Foligno dal 20 al 24 maggio prossimi è stata presentata questa mattina a Perugia durante una conferenza stampa che si è tenuta al PostModernissimo nuovo spazio culturale di via del Carmine. Sono intervenuti Pierluigi Metelli, presidente dell’associazione Young Jazz, Giovanni Guidi, direttore artistico di Young Jazz, Fabrizio Bracco, assessore alla cultura della Regione Umbria e Giovanni Patriarchi, assessore al turismo e sviluppo economico del Comune di Foligno.
Nel corso della presentazione del programma del Festival era presente anche Carlo Pagnotta, direttore artistico di Umbria Jazz, visto che la manifestazione organizzata dall’Associazione culturale Young Jazz per il settimo anno consecutivo ha ancora il patrocinio e il sostegno di Umbria Jazz.
“Ho visto crescere Giovanni Guidi e i ragazzi di Young Jazz – ha detto Pagnotta – e posso dire che sono riusciti a fare a Foligno quello che io non sono riuscito a fare a Perugia nonostante la tradizione di Umbria Jazz, ovvero a coinvolgere le nuove generazioni visto che da tempo sto chiedendo ai più giovani di collaborare con me, e con orgoglio posso dire che ho creduto a Young Jazz fin dall’inizio”.
Anche l’assessore Bracco ha rimarcato il fatto della crescita del Festival (“li ho visti diventare una realtà importante”) e della “necessità” di continuare su questa strada: “Abbiamo lavorato per costruire un rapporto solido fra i due festival, Young Jazz e Umbria Jazz, e spero che questo percorso continui per fare dell’Umbria sempre più la regione del jazz”. L’assessore Patriarchi ha poi evidenziato come il festival sia “il fiore all’occhiello della vivacità culturale e turistica della città”.
A ringraziare Pagnotta, Umbria Jazz, la Regione Umbria e il Comune di Foligno per il supporto è stato il presidente di Young Jazz: “Dopo il decennale dello scorso anno – ha sottolineato Metelli – per l’inizio di questo secondo decennio confermiamo ed arricchiamo tutte le nostre caratteristiche”.
Per Guidi quello di quest’anno “è uno dei migliori programmi fatti e ci permette di raggiungere una forza notevole”, con tante cose della scena italiana e internazionale. “Non ci sono nomi di punta – ha affermato il giovane pianista direttore artistico – ma volutamente abbiamo cercato di dare l’idea del collettivo”.
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