A Foligno, sabato 21 scorso in Palazzo Trinci si è tenuta una conferenza su “Foligno Città Romana”

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A Foligno, sabato 21 scorso in  Palazzo Trinci si è tenuta una conferenza su “Foligno Città Romana” che ha non solo riaperto la discussione sull’ubicazione del sito dell’antica città di Fulginia, ma ha apportato dati fondamentali che riconoscono un antico castrum militare nella sede attuale della nostra città, nascosto dalle stratigrafie verticali dell’edificato moderno, ridisegnando così il panorama storico della Valle Umbra nel III secolo avanti Cristo.

Gli studi sulla possibile collocazione della città romana, riconsiderando vecchie interpretazioni ormai accantonate, sono iniziati ormai molti anni fa, con l’archeologa dott.sa Giuliana Galli quando, alla fine degli anni ’90, era già consulente del Comune di Foligno per l’Ufficio Urbanistica impegnato nella Ricostruzione post-terremoto. Oggi la dott.sa è archeologa specializzata in Rilievo e Analisi tecnica dei Monumenti Antichi e da ormai oltre vent’anni conduce gli scavi nella Villa dei Quintili e sui monumenti dell’Appia Antica a Roma per conto della Soprintendenza Speciale per i Beni Archeologici di Roma. É socia fondatrice e proboviro  dell’Associazione Italiana Archeologi Subacquei.

Queste ricerche, oggi confermate da un apparato scientifico di fonti e confronti, nonché dai dati dell’Archeologia Urbana realizzata in altre città, sono state parzialmente pubblicate in una recente piccola guida a cura dell’arch. Giovanna Galli Esperta in Beni ambientali ed Architettonici della Regione Umbria, nonché specializzata per la tutela e promozione dei siti urbani a carattere archeologico.

L’apprezzamento dei contenuti della piccola Guida, e la convergenza di conclusioni degli studi di carattere topografico condotti da parte del dott. Paolo Camerieri Ispettore onorario archeologo della Soprintendenza per i Beni Archeologici dell’Umbria (nonché funzionario della Regione Umbria Responsabile della sez. Promozione della qualità del Patrimonio del Paesaggio e del servizio Paesaggistico della Regione), ha reso possibile la formazione di un gruppo di lavoro che ha riletto i dati storici, topografici ed urbanistici per riformulare un’ipotesi più aggiornata sulla storia urbana della città.

I primi risultati di questo confronto porterebbero a considerare la nostra città (attuale centro storico), come primo nucleo di romanizzazione in Valle Umbra generatore della divisione territoriale dell’intera valle, tra Spello e Bevagna, ben prima della via Flaminia datata al 223 a.C. Storicamente il castrum militare, legato al nome del console Quinto Fabio Massimo Rulliano, chiamato in questi luoghi per sedare la rivolta degli Umbri, secondo lo scrittore Tito Livio,  sembrerebbe essere la matrice più antica dalla quale sono partite le impostazioni degli impianti centuriali circonvicini e di cui rimangono evidenti tracce sul territorio.

Attraverso gli studi presentati è chiaro che Foligno (sito attuale) é una città di origine romana e non medievale. Rimane solo da verificare sotto almeno 3-4 metri di riporto alluvionale i resti che si trovano sotto la città attuale, PER DIRIMERE OGNI DUBBIO su questa annosa questione ormai al termine. Bisognerà scegliere alcuni punti e procedere con i saggi.
Lo studio storico-urbanistico-topografico fatto ricordo che è supportato anche dal dott. Pagano, Soprintendente Regionale uscente, che ha appoggiato in pieno questa ipotesi escludendo quella fino ad ora fatta circa l’origine di Fulginia.

“          L’archeologia e l’urbanistica dell’antica Fulginiae, snodo viario di primaria importanza in età antica come oggi, sono assai poco conosciute, nonostante numerosi ritrovamenti e scoperte anche recenti. L’ipotesi che si è fatto è che il centro antico si estendesse lungo la via Flaminia, presso la chiesa di S. Maria in Campis, dove si sono ritrovate costruzioni romane con mosaici ed una estesa necropoli con alcuni mausolei. L’abitato si sarebbe spostato nel sito odierno, più facilmente difendibile, solo in età tardo-antica, in relazione anche con l’ubicazione della Cattedrale.
L’attento esame che gli Autori conducono della topografia dei luoghi e della sopravvivenza di un reticolo stradale regolare nella partizione del centro medioevale, induce ad escludere con sicurezza l’ipotesi finora sostenuta. Non solo, ma si può ben ricostruire un castrum rettangolare, simile nella pianta, ad esempio, ad Augusta Praetoria e ad Augusta Taurinorum, articolato su di un decumano e due assi principali ad esso ortogonali. I confronti sopra indicati fanno pensare ad una datazione ad età augustea, anche se non è da escludere una cronologia più antica di questo impianto urbanistico, il cui modello risale addirittura al III secolo a. C.
La città era facilmente difendibile, grazie ai corsi d’acqua che la circondavano. L’apporto alluvionale degli stessi ha causato probabilmente un forte interramento degli isolati romani, che andranno dunque raggiunti a maggiore profondità: e non mancano indizi dell’esistenza di resti romani al disotto delle costruzioni medioevali. Ben presto la superficie circondata dalle mura dovette apparire esigua per lo sviluppo della città, e un’area di espansione strutturata su una rete ortogonale analoga, forse già in origine un sobborgo (magalia), è stata individuata dagli Autori.
Lo stesso tracciato della Flaminia dovette subire nel tempo una variazione, per aggirare, come in altri casi, l’attraversamento della città.

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