Riforma dello Sport del Terzo Settore
Cambiamenti nel Ruolo del Lavoratore Sportivo
In questi giorni, la Riforma dello Sport del terzo settore è al centro delle discussioni. Questa riforma riguarda non solo gli Enti di Promozione sportiva, ma anche le società che sono affiliate. Si tratta di un percorso complesso, un labirinto di leggi ed emendamenti che richiede una navigazione attenta.
Marco Guizzardi, coordinatore nazionale dell’Area Territorio, ha fornito una chiara indicazione su come cambia il ruolo del lavoratore sportivo in questo contesto. Sono definiti come lavoratori sportivi coloro che ricoprono ruoli come atleta, allenatore, istruttore, direttore tecnico, direttore sportivo, preparatore atletico e direttore di gara. Inoltre, rientrano in questa categoria anche i tesserati che svolgono specificate mansioni dietro compenso.
Ma cosa succede adesso? L’articolo 28 del decreto legislativo 36/2021 stabilisce una presunzione di collaborazione coordinata e continuativa qualora la durata della prestazione oggetto del contratto non superi le 24 ore settimanali, con esclusione del tempo impiegato per la partecipazione alle manifestazioni sportive.
Il CSI APS, nel suo portale My CSI, ha messo a disposizione contratti tipo che possono essere personalizzati sulla base delle specifiche esigenze, da prendere in considerazione anche a livello individuale. Tuttavia, non possono assumere la qualifica di lavoratori sportivi figure quali i custodi degli impianti, i giardinieri, gli addetti alle pulizie e simili. Anche per chi riceve compensi inferiori a €5000 è necessario un contratto o una lettera di incarico.
Queste modifiche rappresentano un cambiamento significativo nel panorama dello sport del terzo settore. Richiedono un’attenta riflessione e un’adeguata preparazione da parte di tutti gli attori coinvolti, per garantire che le nuove disposizioni siano implementate in modo efficace e benefico per tutti.
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