
Timore per le esportazioni umbre negli Stati Uniti
L’applicazione di nuovi dazi da parte degli Stati Uniti sulle importazioni di vino italiano crea incertezza tra le aziende vitivinicole umbre. Il vicesindaco Daniele Morici segnala il possibile impatto negativo sulle imprese del territorio, in particolare su quelle con forte dipendenza dall’export.
Il mercato statunitense assorbe circa il 15% della produzione delle cantine legate al Consorzio Tutela Vini di Montefalco. Alcune realtà più strutturate raggiungono il 20%, mentre le aziende più piccole possono esportare fino al 50% della loro produzione. Il rischio di un calo nelle vendite potrebbe ripercuotersi sull’occupazione locale.
Alcuni produttori riferiscono di un aumento temporaneo delle vendite, dovuto alla corsa degli importatori americani ad acquistare prima dell’entrata in vigore delle nuove tariffe. Tuttavia, Morici evidenzia il pericolo per le vendite dirette ai consumatori americani, come i turisti che acquistano vino nelle enoteche umbre per riceverlo in USA. L’aumento dei costi potrebbe scoraggiare queste operazioni.
Il produttore Marco Caprai ha scelto di anticipare le esportazioni, inviando negli Stati Uniti una quantità sufficiente a coprire le vendite fino al primo trimestre 2026. Caprai esprime preoccupazione per le conseguenze economiche del provvedimento, segnalando che l’export vinicolo umbro verso gli USA, valutato intorno ai 15 milioni di euro, potrebbe subire un netto calo.
L’Unione Italiana Vini (UIV) stima una possibile perdita di circa 300 milioni di euro per il vino italiano in un anno. Il presidente Lamberto Frescobaldi sottolinea che il mercato americano rappresenta il 24% dell’export vinicolo italiano e teme una riduzione della competitività del prodotto. L’aumento dei prezzi potrebbe penalizzare sia i produttori che i consumatori finali.
La Coldiretti Toscana segnala che l’applicazione dei dazi potrebbe mettere a rischio oltre 800 milioni di euro di esportazioni agroalimentari regionali, con impatti su vino e olio. La presidente Letizia Cesani invita a soluzioni diplomatiche per evitare ripercussioni su aziende italiane e americane.
Le imprese vinicole umbre affrontano quindi una fase di incertezza, valutando strategie per proteggere le esportazioni e mantenere la loro presenza in un mercato fondamentale come quello statunitense.
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