
Concessioni idriche, verso riduzione prelievi e più efficienza
La Regione Umbria ha avviato il processo di aggiornamento delle concessioni per il prelievo idrico dalle sorgenti del Topino, situate nel territorio comunale di Nocera Umbra. L’attuale concessione, in vigore dalla metà del secolo scorso, scadrà entro la fine di giugno. Il nuovo quadro regolatorio si fonda su principi di sostenibilità ambientale, gestione responsabile della risorsa e riequilibrio idrico a beneficio dei territori coinvolti.
L’obiettivo della Giunta regionale è assicurare il fabbisogno idropotabile di una vasta parte della popolazione umbra, con particolare attenzione a una progressiva riduzione dei prelievi, in coerenza con la tutela delle fonti naturali e la salvaguardia degli equilibri ecologici. In tale contesto, il rinnovo delle concessioni sarà affiancato da una fase di partecipazione pubblica, volta a coinvolgere comunità locali, enti gestori, associazioni, amministrazioni comunali e l’Autorità Umbra per Rifiuti e Idrico (AURI).
La linea d’azione prevede la riduzione graduale della quantità d’acqua captata dalle sorgenti, compensata dall’utilizzo di risorse alternative come gli invasi artificiali. In particolare, il bacino di Valfabbrica, attualmente oggetto di invasi sperimentali e collaudi, costituirà uno dei poli strategici. Le acque accumulate saranno rese potabili attraverso un impianto in fase avanzata di realizzazione, finanziato con risorse del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza.
Parallelamente, l’amministrazione regionale intende rafforzare gli interventi volti a migliorare l’efficienza della rete idrica, contenere le perdite e garantire una distribuzione più equa della risorsa. Le condizioni ambientali del fiume Topino e le variazioni stagionali della sua portata sono tenute sotto osservazione, soprattutto in considerazione dei periodi di siccità che hanno messo in difficoltà l’ecosistema fluviale negli anni recenti.
Il rinnovo delle concessioni idriche sarà dunque accompagnato da un costante monitoraggio ambientale, in linea con gli standard fissati dalla normativa europea. Le decisioni prese si inseriscono in un contesto di transizione ecologica e di maggiore attenzione alla gestione delle risorse comuni, in un periodo in cui eventi climatici estremi rendono urgente un uso più responsabile dell’acqua.
L’apertura alla partecipazione pubblica rappresenta un elemento centrale del processo, finalizzato a condividere con i cittadini e le realtà territoriali le scelte strategiche su un bene di interesse collettivo. La Regione Umbria mira così a costruire un nuovo assetto idrico fondato sulla trasparenza, sulla collaborazione tra livelli istituzionali e sul rispetto degli equilibri naturali, senza compromettere le esigenze primarie delle comunità.
Le prossime settimane saranno decisive per definire il nuovo assetto concessorio, con l’intento di assicurare continuità nel servizio, maggiore autonomia delle aree interessate e una governance dell’acqua coerente con le attuali sfide ambientali e sociali.
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