Riorganizzazione comunale: nessun vantaggio per i cittadini

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Suscita imbarazzo quanto letto sugli organi di stampa riguardo la riorganizzazione dei settori comunali, che in realtà non porterà alcun vantaggio ai cittadini ma solo un peggioramento dei servizi. La verità è che il tutto si ridurrà al taglio di qualche servizio (che non comporta alcuna economia al bilancio, visto che comporterà soltanto una redistribuzione dei compensi tra i lavoratori), allo spostamento di qualche lavoratore (senza che siano tra l’altro chiari criteri ed obiettivi) e, forse, alla creazione di una nuova area (con aggravio dei costi sul bilancio). Tutto il contrario di ciò che si lascia credere ai cittadini.

Nessun chiarimento sul sistema delle responsabilità, nessun intervento che consenta davvero di lavorare per processi, evitando duplicazioni di attività e sovrapposizione di competenze; le aree continueranno a lavorare a compartimenti stagni e permarranno inefficienze e diseconomicità. Stupefacente, poi, il fatto che si parli in modo trionfale di informatizzazione e sviluppo delle infrastrutture tecnologiche: obiettivo sempre presente in tutte le riorganizzazioni dell’ultimo decennio.

Al riguardo, le uniche novità sono la creazione di un’apposita area e l’assunzione di un nuovo dirigente: si crede davvero che questo consentirà un cambio di passo? Dei pochi interventi effettuati, della maggior parte non sono chiare le motivazioni, vista l’assenza di un’adeguata analisi e di trasparenza e chiarezza. Nessuna reale considerazione per le richieste del sindacato e nemmeno del Comitato Unico di Garanzia (organismo costituito pariteticamente da lavoratori nominati dal sindacato e dall’ente). Comitato che ha segnalato l’assenza di trasparenza e chiarezza delle procedure e che, nonostante apposita richiesta avanzata da circa tre mesi, continua a non essere incontrato dal sindaco. Basta leggere l’ultima delibera della Giunta di modifica apportata al progetto: nessuna analisi; nessuna motivazione. Semplicemente una “indicazione del sindaco”; ma con quale obiettivo?

Dov’è la trasparenza e, quindi, l’imparzialità dell’azione amministrativa? Tutto ciò rafforza nelle scriventi organizzazioni sindacali l’impressione che, in realtà, l’obiettivo di questa riorganizzazione non sia quello di migliorare i servizi; impossibile non pensare ad interventi dettati da clientelismo o da volontà ritorsive. Per tali motivi le scriventi organizzazioni, in assenza di un “piano industriale” trasparente, serio e motivato, porrà in essere ogni azione consentita dall’ordinamento giuridico a tutela dell’Ente, dei cittadini e dei lavoratori.

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