Rapina a mano armata in comunità, arrestati due ospiti

Sei settimane di prognosi per una 82enne rapinata, due arresti

Intervento lampo dei Carabinieri, refurtiva recuperata

Due uomini già sottoposti agli arresti domiciliari sono stati arrestati nella notte dai Carabinieri dopo una rapina con aggressione all’interno di una comunità terapeutica di Spello, in provincia di Perugia. L’intervento tempestivo dei militari ha permesso il recupero della refurtiva e l’individuazione dei responsabili.

Nelle prime ore della notte, i Carabinieri della Compagnia di Foligno, supportati dalle stazioni di Spello e Colfiorito, sono intervenuti presso il Centro Attività sulla Tossicodipendenza (C.A.S.T.) Onlus Assisi, una struttura specializzata nel trattamento delle dipendenze, dopo aver ricevuto la segnalazione di una rapina violenta ai danni di un operatore.

Secondo la ricostruzione dei fatti, intorno alla mezzanotte, un uomo di 50 anni, impegnato nel turno notturno all’infermeria della struttura, è stato brutalmente aggredito da due individui armati di cacciavite, che lo hanno colpito, immobilizzato a terra e legato con fascette ai polsi e alle caviglie. I due aggressori hanno sottratto denaro contante per circa 60 euro, quattro telefoni cellulari in dotazione al centro e le chiavi dell’auto personale dell’operatore, con la quale si sono immediatamente dati alla fuga.

La vittima, ancora sotto shock, è riuscita a liberarsi solo dopo alcuni minuti e ha lanciato l’allarme. I militari, giunti in tempi rapidissimi, hanno attivato una vasta operazione di ricerca. L’analisi delle immagini della videosorveglianza ha permesso l’identificazione dei responsabili: due ospiti della comunità, rispettivamente di 28 e 35 anni, già sottoposti al regime degli arresti domiciliari con obbligo di permanenza nella struttura.

I due risultavano assenti al momento del controllo, confermando così il sospetto di coinvolgimento diretto. Le ricerche serrate hanno portato i Carabinieri a individuare, nelle ore successive, l’automobile rubata, abbandonata e regolarmente chiusa a chiave, nei pressi di Foligno. All’interno sono stati rinvenuti tutti gli oggetti sottratti, eccetto il denaro.

Secondo gli investigatori, l’intenzione dei fuggitivi era quella di recuperare il veicolo successivamente per continuare la fuga. Tuttavia, la presenza capillare delle pattuglie e l’accurato controllo del territorio hanno impedito loro di realizzare il piano. I due uomini sono stati trovati nascosti dietro alcuni veicoli parcheggiati in zona Canapè, nel tentativo di sfuggire alla cattura.

Alla vista delle forze dell’ordine, hanno tentato un’ulteriore fuga a piedi, subito bloccata dagli agenti della Sezione Radiomobile. Uno dei due nascondeva ancora in tasca le chiavi dell’auto rubata. Entrambi sono stati condotti in caserma e sottoposti a interrogatorio.

Visti i numerosi elementi di colpevolezza raccolti e i precedenti di polizia già noti, i due soggetti sono stati formalmente arrestati per rapina aggravata in concorso e evasione dal regime restrittivo. Il magistrato di turno della Procura della Repubblica di Spoleto, informato dell’accaduto, ha disposto l’immediato trasferimento presso la Casa di Reclusione di Spoleto, dove sono stati condotti nelle ore successive.

La refurtiva è stata completamente restituita alla struttura e al personale. L’intervento rapido e coordinato dell’Arma ha permesso non solo di recuperare gli oggetti trafugati, ma anche di assicurare alla giustizia due soggetti ritenuti pericolosi, che avevano già violato le misure cautelari cui erano sottoposti.

L’episodio mette in luce le difficoltà operative delle comunità terapeutiche, spesso chiamate a gestire individui con precedenti penali gravi e soggetti a misure restrittive, in contesti non strutturati per garantire livelli elevati di sicurezza.

L’operazione si è conclusa in meno di sei ore dalla segnalazione, a conferma della prontezza operativa dei Carabinieri nella gestione di situazioni critiche e del costante monitoraggio del territorio, anche in contesti particolarmente sensibili come le strutture di recupero.

Il caso è ora al vaglio dell’autorità giudiziaria, che valuterà eventuali ulteriori provvedimenti.

Commenta per primo

Lascia un commento

L'indirizzo email non sarà pubblicato.


*