
A San Terenziano tre giorni tra gusto, cultura e territorio
La porchetta, autentico simbolo gastronomico apprezzato in tutta la penisola, trova in Umbria un centro propulsore per la sua valorizzazione e la salvaguardia del suo patrimonio. L’edizione 2025 di Porchettiamo, il festival nazionale dedicato a questa specialità, si appresta ad aprire i battenti a San Terenziano di Gualdo Cattaneo. L’evento, giunto al suo quindicesimo anniversario, si svolgerà da venerdì 16 a domenica 18 maggio, trasformando il pittoresco borgo umbro nella capitale del gusto popolare e autentico.
L’attesa per l’apertura ufficiale è palpabile, ma l’atmosfera si riscalderà già da venerdì 9 maggio con un preludio culturale. Alle ore 19:00, presso il Teatro Comunale di Gualdo Cattaneo, si terrà la conferenza spettacolo intitolata “Sua maestà il maiale”. Protagonista sarà Guido Farinelli, studioso della storia dell’alimentazione, che guiderà il pubblico in un percorso affascinante attraverso il profondo legame tra l’uomo e il suino nel corso dei secoli. L’iniziativa, a ingresso libero fino a esaurimento posti, si svolge in collaborazione con “EAT – Enogastronomia a Teatro” e rappresenta un’opportunità per approfondire le radici storiche e culturali di un prodotto come la porchetta, intrinsecamente legato alla civiltà rurale. La presentazione del programma dettagliato di Porchettiamo 2025 si è tenuta nel prestigioso Salone d’Onore di Palazzo Donini a Perugia, alla presenza di figure chiave nell’organizzazione e nel sostegno dell’evento. Hanno partecipato Anna Setteposte, mente e organizzatrice di Porchettiamo, Cristian Betti, consigliere regionale, Sabrina Annibali, vicesindaco di Gualdo Cattaneo, e Marcello Serafini, amministratore unico di 3A-Parco Tecnologico Agroalimentare dell’Umbria.
Farinelli ha sottolineato il ruolo centrale del maiale nella storia della società umana: “Qualora fossimo chiamati a identificare l’animale emblematico della nostra civiltà, senza dubbio la scelta ricadrebbe sul maiale”. La sua importanza ha attraversato i secoli, consolidandosi a partire dal Medioevo, influenzando e plasmando diversi ambiti sociali: da quello normativo ed economico a quello spirituale e, naturalmente, culturale. Nel contesto agreste, la carne suina, localmente nota come “lu porcu”, ha storicamente costituito una risorsa vitale sia per la sussistenza quotidiana sia come supporto all’attività lavorativa. L’incontro serale si propone di essere un viaggio evocativo nella storia culinaria, arricchito da narrazioni, selezioni musicali, letture suggestive e proiezioni visive, con l’obiettivo di riscoprire la straordinaria cultura che gravita attorno al maiale, elemento fondante della nostra identità popolare.
Porchettiamo è stato concepito proprio con l’intento di narrare la porchetta in tutte le sue molteplici espressioni e specificità territoriali. Tuttavia, l’evento non perde mai di vista l’essenza profonda di questo alimento: un prodotto che trae origine dalla ricca tradizione contadina e che, nel tempo, si è elevato a simbolo di convivialità, celebrazione e senso di appartenenza. La manifestazione rinnova il suo impegno a celebrare la porchetta nella maniera più schietta e autentica possibile, riunendo maestri porchettai provenienti da ogni angolo d’Italia. L’offerta gastronomica spazierà dai classici panini, preparati con maestria dai produttori tradizionali, a proposte gourmet elaborate da chef provenienti da diverse regioni, dalla Sardegna all’Umbria. Sarà un’occasione per assaporare sia i gusti radicati nella storia sia sorprendenti interpretazioni innovative. Tra queste ultime, spicca la porchetta realizzata con carne di cinghiale, presentata da EcoSelvoFiliera. Questo marchio è un’iniziativa di Cratia, una realtà legata a Confagricoltura, nata con l’obiettivo di istituire una filiera corta in Umbria dedicata alla valorizzazione delle carni derivanti da specie selvatiche, con particolare attenzione a capriolo e cinghiale. Non mancheranno opzioni inclusive, come le versioni di porchetta umbra prive di glutine, frutto della collaborazione con l’Associazione Italiana Celiachia.
La Piazza delle Porchette sarà il fulcro vibrante dell’evento, il luogo dove sarà possibile intraprendere un vero e proprio viaggio sensoriale attraverso le diverse interpretazioni regionali di questo piatto iconico. Saranno presenti le porchette umbre, rappresentate da eccellenze del territorio: l’Antica Porchetteria Granieri dal 1916, proveniente da Casalalta; la rinomata Porchetta di Grutti; la Porchetta di Marcellano, proposta da Daniele Carletti; la Porchetta di Bevagna, firmata da Cariani; e le Porchette di Pantalla, presentate rispettivamente da Mastrini G. & C. e Porchetta di Pantalla di Todi. La rassegna non si limiterà ai confini regionali, accogliendo specialità da altre parti d’Italia. Dalla Calabria arriverà la Porchetta di Natale Grandinetti di Falerna (Cz). Il Lazio sarà rappresentato dalla Porchetta di Ariccia (Rm) con riconoscimento IGP, proposta da Azzocchi Roberto. Infine, dalla Sicilia giungerà la Porchetta di Caronia (Me) di Giuseppe Oriti.
Accanto agli stand dove degustare le migliori porchette, sarà allestito uno spazio dedicato ai panini gourmet, curato da chef nell’area denominata ‘In Punta di Porchetta’. Ci saranno proposte dalla Sardegna, incentrate sul maialino, e creazioni di chef umbri. Il Pastarolo offrirà ravioli artigianali fritti, con un ripieno a base di porchetta. Sarà presente anche Orto Sive Natura, un progetto che promuove varietà antiche e pratiche agricole sostenibili, e Luce Ristorante, una realtà giovane e promettente nel panorama culinario umbro. Non mancherà l’accoppiata gastronomica formata da Cucina.Eat & Italo’s Burger di Cagliari. Sebbene la Piazza delle Porchette rappresenti il cuore pulsante, l’intero borgo di San Terenziano si trasformerà in un palcoscenico dedicato al gusto e alla convivialità. Si potranno trovare food truck con specialità che spazieranno dalla Sicilia alla Toscana, birre artigianali selezionate, vini locali per accompagnare i sapori intensi della porchetta, e cocktail dalle sfumature rosa, frutto della collaborazione con Sarti. Un’esperienza unica sarà offerta dalla possibilità di effettuare voli in mongolfiera al calar del sole, aggiungendo un tocco di magia al festival.
Porchettiamo trascende la semplice definizione di festival della porchetta per porsi come una vera e propria celebrazione dello street food di alta qualità. La presenza di food truck provenienti da diverse regioni italiane arricchirà l’offerta gastronomica con una varietà di specialità, creando un dialogo armonioso tra la solida tradizione e l’innovazione nel cibo di strada. Lo spazio “Porchettiamo&Friends”, nuovamente allestito nel Giardino del Castello, ospiterà ulteriori eccellenze dello street food. Sarà possibile gustare il lampredotto toscano degli Eredi Nigro, rappresentanti della terza generazione dedita alla lavorazione del quinto quarto. La Sicilia sarà presente con i suoi iconici cannoli e arancini. L’Abruzzo proporrà i suoi arrosticini, mentre le Marche contribuiranno con le loro olive fritte. L’Umbria presenterà il fritto di lago, una specialità che valorizza i prodotti delle acque interne.
L’abbinamento ideale alle porchette e alle altre proposte di street food sarà garantito da una selezione accurata di bevande. Nella ‘Birroteca artigianale’ si potranno degustare birre prodotte da birrifici indipendenti, mentre i vini del territorio umbro offriranno un accompagnamento che esalta i sapori locali. Anche la proposta beverage si arricchisce con i cocktail, che quest’anno assumono la colorazione rosa grazie alla partnership con il nuovo ‘Sarti Rosa’. Si tratta di un aperitivo dal caratteristico colore rosato, la cui origine risiede nella storica distilleria ‘Casa Sarti di Bologna’, un’impresa familiare fondata nel 1885 in Emilia-Romagna, a testimonianza di una tradizione liquoristica radicata.
Porchettiamo è stato concepito per essere un evento che accoglie un pubblico eterogeneo, rivolgendosi a persone di ogni età. È stata prevista un’area dedicata ai bambini, con attività pensate per il loro divertimento. L’intrattenimento sarà arricchito da un fitto programma musicale, con concerti e spettacoli dal vivo che animeranno le serate del festival, contribuendo a creare un’atmosfera festosa e coinvolgente per tutti i partecipanti.
L’organizzatrice Anna Setteposte ha descritto l’essenza dell’evento con queste parole: “Si tratta di una manifestazione che abbraccia tutti, che parla a grandi e piccoli, che anno dopo anno ha saputo conquistare l’affetto del pubblico e crescere, mantenendo sempre fede alla propria natura: non è mai stata succube delle mode passeggere, ma ha sempre conservato un’anima popolare; non è mai stata banale, ma sempre genuina”. Ha poi aggiunto: “Ecco ciò che rende Porchettiamo unico. Non è semplicemente un festival incentrato su un prodotto, ma un evento che si costruisce con quel prodotto: con le storie che esso racchiude, con gli artigiani che lo plasmano, con le persone che lo amano. In un’epoca in cui tutto tende a essere ridotto a mera immagine, questo evento resiste con forza. Anzi, lancia un messaggio potente: perché da qui passa una delle sfide più affascinanti e concrete per l’agroalimentare umbro. Riuscire a portare la porchetta umbra sul palcoscenico europeo ottenendo un marchio di qualità significa preservare un’eredità fatta di tradizione, assicurare la rintracciabilità del prodotto e dischiudere nuove opportunità sia sul piano economico che turistico per il territorio”.
La vicesindaca Sabrina Annibali ha evidenziato l’impatto significativo dell’evento per il comune: “Ogni anno, durante i giorni di Porchettiamo, registriamo migliaia di presenze nel nostro territorio, numeri estremamente rilevanti che testimoniano la portata ormai nazionale di questa manifestazione”. Annibali ha espresso profonda gratitudine ad Anna Setteposte e alla sua agenzia, Anna7Poste Eventi&Comunicazione, che da quindici anni curano l’organizzazione dell’evento. Ha sottolineato come Porchettiamo sia “tradizionalmente radicato nel nostro territorio e pertanto l’obiettivo è proseguire in questo rapporto di successo e in questa proficua sinergia anche in futuro”.
Il borgo umbro di San Terenziano si conferma dunque, ancora una volta, il luogo ideale in cui questo cibo popolare – al contempo umile per le sue origini, sontuoso nel suo sapore, e profondamente conviviale – rivendica il riconoscimento che merita. Un patrimonio culturale e gastronomico da tutelare e valorizzare. Porchettiamo non è solo una manifestazione, ma un vero e proprio manifesto programmatico. L’edizione di quest’anno si colloca in un momento cruciale: l’avvio concreto del percorso finalizzato al riconoscimento dell’Indicazione Geografica Protetta (IGP) per la porchetta umbra. Un obiettivo condiviso e sostenuto sia dalle istituzioni che dai produttori del settore. Dopo il successo ottenuto con il Cicotto di Grutti, riconosciuto come Presidio Slow Food – una presenza irrinunciabile anche a Porchettiamo – l’Umbria punta ora decisa all’Europa per garantire la salvaguardia di un prodotto che incarna tradizione, maestria tecnica e identità territoriale. Il percorso per l’ottenimento del marchio di qualità IGP per la porchetta umbra ha compiuto passi importanti ed è in fase avanzata. L’iniziativa è stata avviata tramite il 3A-Parco Tecnologico Agroalimentare dell’Umbria.
Il consigliere regionale Cristian Betti ha portato i saluti istituzionali a nome della presidente della Regione Umbria, Stefania Proietti, e dell’assessore regionale alle politiche agricole e al turismo, Simona Meloni. “Porchettiamo – ha dichiarato Betti – celebra i suoi 15 anni, a testimonianza di un lavoro assiduo e importante che è stato svolto. La porchetta rappresenta da sempre il cibo della festa, con una storia che affonda le sue radici antiche nella comunità umbra. La porchetta umbra non ha nulla da invidiare a nessuno, e il percorso intrapreso per il riconoscimento come IGP è più che opportuno. L’obiettivo è quello di unire la ricchezza della nostra cultura enogastronomica con la bellezza intrinseca dei territori in cui avviene la produzione. La Regione rivolge quindi un’attenzione particolare alla sua valorizzazione, come dimostra anche il coinvolgimento attivo del Parco Tecnologico Agroalimentare”.
Marcello Serafini, amministratore unico del 3A-Parco Tecnologico Agroalimentare dell’Umbria, ha ribadito l’importanza del prodotto: “La porchetta è una delle produzioni agroalimentari che meglio esprimono la tipicità dell’Umbria e, al contempo, la sua storia e le sue tradizioni più profonde. È per questa ragione che abbiamo accolto con grande entusiasmo la richiesta, avanzata sia dai produttori che dalle istituzioni locali interessate, di intraprendere il cammino che condurrà alla certificazione IGP (Indicazione Geografica Protetta) per la Porchetta umbra”. Serafini ha spiegato che “Attraverso l’ottenimento di questa certificazione sarà concretamente possibile proteggere questo prodotto, garantirne l’origine certa, preservarne le caratteristiche alimentari distintive e tutelare i metodi di produzione ad esso associati, che si tramandano di generazione in generazione”.
Il Parco Tecnologico Agroalimentare dell’Umbria, che opera come società in house della Regione Umbria, possiede l’accreditamento necessario per rilasciare le certificazioni relative alle denominazioni DOP (Denominazione di Origine Protetta) e IGP, oltre ad altre tipologie di certificazioni di qualità. “Ad oggi – ha precisato Serafini – siamo l’ente certificatore per tutte le denominazioni DOP e IGP presenti a livello regionale e per una parte significativa delle denominazioni nel comparto vitivinicolo. La nostra attività, tuttavia, si estende anche ad altre regioni italiane. Sarebbe motivo di grande soddisfazione poter aggiungere la Porchetta all’elenco delle nostre referenze certificate. Il percorso necessario per raggiungere questo traguardo è già stato avviato”. Ha poi illustrato i passaggi successivi: “A breve dovrebbe costituirsi ufficialmente il Comitato Promotore. Questo organismo è destinato, con il tempo, a trasformarsi in un’Associazione o addirittura in un Consorzio di Tutela, a seconda della struttura che si deciderà di adottare. Il passo cruciale seguente sarà la redazione dettagliata del Disciplinare di Produzione, che stabilirà le regole e le caratteristiche del prodotto, e successivamente del Regolamento di Controllo, che definirà le modalità di verifica del rispetto del disciplinare. Una volta completata questa fase, si potrà presentare la domanda formale. La valutazione avverrà prima a livello ministeriale e successivamente, per l’approvazione finale, presso la Commissione Europea”. Serafini ha concluso sottolineando un aspetto fondamentale per la riuscita dell’iniziativa: “Tuttavia, per poter raggiungere il risultato finale desiderato, ciò che è indispensabile e determinante è soprattutto l’unione e la collaborazione attiva di tutti i produttori coinvolti”. L’organizzazione complessiva di Porchettiamo 2025 è curata dall’agenzia Anna7Poste Eventi&Comunicazione. Questa realtà è specializzata nell’organizzazione di eventi nel settore food & beverage. L’evento si svolge in stretta collaborazione con il Comune di Gualdo Cattaneo e gode del prestigioso patrocinio del Ministero dell’agricoltura, della sovranità alimentare e delle foreste, oltre che della Regione Umbria.
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