
Giovanni Guidi quando il dolore può diventare strumento di condivisione
Ringrazio gli amici e le amiche, i compagni e le compagne, e tutte le persone che in privato mi hanno scritto per informarsi su quale sarà il mio impegno per le elezioni regionali in Umbria. Spesso desiderando che io mi spendessi ancora come candidato. Il mio impegno sarà totale e totalizzante come amo fare, ma la stupenda esperienza della candidatura delle europee non potrà ripetersi ora. Non sarebbe giusto per me e per chi in queste elezioni più che mai deve votare le persone più competenti possibile.
Le migliori che abbiamo. Lo dico con questa camicia rossa perché per me sostenere la coalizione guidata da Bianconi, io lo considero una gratitudine e una fedeltà al Partito Comunista italiano di cui io oggi, esattamente in questo momento, sto ancora vivendo i doni.
Qui in Umbria. Sono vicino a una persona che si sta curando e lo fa gratuitamente. È felice di farlo nella nostra regione, perché i delinquenti che hanno reso torbida la storia di due partiti che sono stati anche nobili, non hanno minimamente a che fare con le professionalità uniche e invidiate altrove di tutti coloro che nella sanità ci lavorano con amore passione e dedizione.
Lo dico perché parlavo con un mio amico di una regione che non è questa tempo fa, che ricordava il trauma di non poter essere mai andato in gita scolastica. Nelle mie classi non veniva solo chi si ammalava. Lo dico perché quando io mi sono dovuto curare, mi hanno solo aiutato a risparmiarli i soldi. Lo dico perché le cooperative umbre sono delle eccellenze mondiali.
Almeno quelle che conosco io. E le persone diversamente abili qua diventano straordinariamente abili. Lo dico perché questa è la regione della bellezza.
La regione dei mille festival, dei teatri meravigliosi, della musica che nasce dall’Africa che soffre. E’ la regione cuore verde d’Italia e non del verde come sfondo per una bandiera con scritto nord. Le parole di Pontida e le loro pratiche violente, cosa c’entrano con i colori di Giotto? Lo dico perché il nostro candidato, di cui mi sono imposto di non andare a fare ricerche per scoprirne le bruttezze, ma del quale voglio scoprirne da solo le caratteristiche,
Qualche giorno fa, quando ha parlato di Norcia ha pianto. Chi conosce il terremoto, sa come può essere bello essere stretti, e vedere ogni spazio libero come un’oasi per chi non ha luogo.
Quando il dolore può diventare strumento di condivisione e amore che si immaginava impossibile. E anche perché Salvini in Umbria certe cose non le deve dire mai, perché due anni fa proprio a Norcia in occasione di una edizione speciale di Umbria Jazz, prima di suonare con il gruppo che ho i miei splendidi amici e fratelli senegalesi e Gambiani, Sirifo, mi disse che gli sarebbe piaciuto che suo moglie e sua figlia fossero state lì a vederlo.
Quando gli ho detto scherzando di farle venire, mi ha solo risposto: NO, NO, NO. LIBIA NO. Ecco, voto una coalizione di cui so poco perché sono comunista. Perché quando vedo l’assassino che si fa le foto sul Trasimeno, Penso che nella regione di San Francesco e Capitini una famiglia tradizionale non si può ricomporre,
Perché in altre acque il delinquente e tutti i dirigenti a lui vicini vogliono solo morte. Presto vi dirò chi voterò. Ed è una persona, che se non ci fosse stata, forse oggi non mi avrebbe permesso coscientemente di essere qui a parlare di politica. Onde evitare commenti fuori luogo, penso di poter dire di essere uno dei pochissimi a non aver mai votato il Partito democratico in vita mia. Anche per le persone che la nostra sanità l’hanno violentata.
Ma so riconoscere un nemico da un avversario , e so perfettamente quando un’alleanza può salvare la vita mia, e di tutti coloro che continueranno a vivere nella regione della Marcia della Pace. Le cose in ballo sono troppe. Tutto quello che potrò sarà per non far passare in Umbria chi qualche giorno fa, manifestava fuori da Montecitorio insieme ai saluti romani, che l’Italia non deve mai più rivedere.
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