Omicidio Postiglione a Foligno: silenzio dal 17enne

Gli inquirenti cercano un movente per l'aggressione premeditata

Omicidio Postiglione a Foligno: silenzio dal 17enne

Omicidio Postiglione a Foligno: silenzio dal 17enne

Omicidio Postiglione – Gli avvocati del diciassettenne accusato dell’omicidio di Salvatore Postiglione, avvenuto il 7 novembre a Foligno, hanno confermato lo stato di assoluta incomunicabilità del giovane dopo un incontro di oltre due ore presso il carcere minorile di Firenze. I legali, Ilario Taddei e Samuele Ferocino, hanno dichiarato che il ragazzo non è in grado di fornire alcuna spiegazione per il delitto, definito premeditato e brutale, avvenuto con 55 coltellate in un parcheggio della zona industriale.

Stato mentale e indagini

Prima dell’arresto, il ragazzo era stato ricoverato dopo aver minacciato di togliersi la vita. La procura minorile, guidata dal procuratore Flaminio Monteleone, ha richiesto una valutazione psichiatrica per comprendere le condizioni mentali del giovane. Gli inquirenti, al momento, non hanno riscontrato elementi che chiariscano il movente del crimine.

Testimonianze mancanti

I colleghi della vittima hanno escluso la possibilità di liti o dissapori sul posto di lavoro. La madre dell’accusato ha riferito di un’indicazione vaga ricevuta da un’assistente sociale, secondo cui il figlio nutriva rabbia verso un adulto conosciuto nei cantieri. Anche gli amici del diciassettenne hanno confermato il suo comportamento enigmatico, raccontando che il giovane aveva accennato a un “segreto inconfessabile” che gli causava vergogna, ma senza fornire ulteriori dettagli.

Analisi dei dispositivi

L’attenzione degli inquirenti si concentra ora sull’esame dei dispositivi elettronici sequestrati, sia alla vittima sia al presunto assassino. Questa mattina, il procuratore Monteleone ha assegnato l’incarico a un team di periti informatici per analizzare le memorie dei telefonini e dei dispositivi, alla ricerca di eventuali contatti o comunicazioni tra i due.

Gli sviluppi delle indagini sono attesi nei prossimi giorni, mentre resta il mistero sul movente di un gesto che continua a scuotere la comunità locale.

L’omicidio è avvenuto in via Louviere, un luogo frequentato dagli operai prima di recarsi nei cantieri. Grazie alle immagini delle telecamere di videosorveglianza, gli agenti hanno potuto ricostruire la dinamica dell’evento: il minorenne si era appostato in attesa dell’arrivo della vittima, per poi colpirlo con violenza. Il giovane, residente nella stessa città, è stato fermato dopo che gli investigatori hanno raccolto gravi indizi di colpevolezza.

Indagini e arresto

Le indagini, condotte dalla squadra mobile di Perugia e dal commissariato di Foligno, hanno rivelato dettagli inquietanti. Durante una perquisizione, sono stati trovati abiti e scarpe intrisi di sangue, oltre a un monopattino utilizzato per fuggire dal luogo del delitto. Il Procuratore della Repubblica presso il Tribunale per i minorenni dell’Umbria ha emesso un decreto di fermo per omicidio volontario aggravato e porto di oggetti atti ad offendere.

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