Omcl Foligno, stipendi in ritardo per lavoratori in subappalto

Omcl Foligno, stipendi in ritardo per lavoratori in subappalto

Sindacati chiedono a Trenitalia il pagamento diretto delle mensilità

Prosegue la difficile situazione lavorativa per quindici dipendenti di Gardenia srl, azienda esterna impegnata in subappalto presso le Officine manutenzione ciclica (Omcl) di Foligno, parte del gruppo Trenitalia. I lavoratori denunciano ritardi prolungati nel pagamento degli stipendi, mancanza di buoni pasto da mesi e il mancato versamento del trattamento di fine rapporto (Tfr), condizioni che stanno creando un forte disagio economico e personale.

Da circa sei o sette mesi, i dipendenti impiegati nella movimentazione delle merci nello stabilimento folignate subiscono continui e gravi ritardi nella percezione delle loro mensilità. Nonostante ripetute sollecitazioni e diverse forme di protesta, la situazione non è migliorata. Nei giorni scorsi, le organizzazioni sindacali di categoria Filt Cgil, Fit Cisl e Uiltrasporti hanno organizzato un presidio davanti ai cancelli dell’Omcl, manifestando solidarietà ai lavoratori e reclamando interventi immediati per risolvere il problema.

Durante l’iniziativa, è stata evidenziata la necessità che Trenitalia, quale committente principale, assuma direttamente la responsabilità del pagamento degli stipendi, in applicazione del nuovo codice degli appalti entrato in vigore nel 2023. Questo codice prevede infatti che in situazioni come quella attuale, ove la ditta subappaltatrice non adempia ai propri obblighi retributivi, la committenza possa e debba intervenire direttamente per garantire la regolarità delle retribuzioni ai lavoratori.

I rappresentanti sindacali hanno sottolineato la crescente esasperazione dei dipendenti, molti dei quali si trovano in difficoltà nel gestire le spese quotidiane, tra bollette, affitti e altre necessità familiari. “Nonostante le ripetute richieste rivolte a Gardenia srl, la società non è stata in grado di rispettare le scadenze per i pagamenti”, hanno spiegato i segretari regionali e generali delle tre sigle sindacali.

L’azienda subappaltatrice, con sede in Molise, è coinvolta in una crisi interna che compromette il regolare versamento delle retribuzioni e dei benefit previsti dal contratto, tra cui i buoni pasto, non erogati da circa sette mesi, e il trattamento di fine rapporto che risulta anch’esso non corrisposto.

Il presidio di venerdì 13 giugno è stato accompagnato da un’assemblea dei lavoratori, che hanno ribadito la propria determinazione a proseguire con le iniziative di protesta fino a quando non sarà garantito il diritto al salario e agli altri diritti contrattuali.

Oltre ai ritardi nei pagamenti, le organizzazioni sindacali hanno denunciato un episodio di possibile condotta antisindacale: secondo quanto riferito, durante una delle assemblee sindacali, personale appartenente al gruppo Ferrovie dello Stato avrebbe temporaneamente sostituito i lavoratori in sciopero, svolgendo le mansioni previste senza la presenza dei dipendenti Gardenia. Se confermato, questo comportamento configurerebbe un’interferenza illegittima nelle attività sindacali, con possibili conseguenze sul piano legale e sindacale.

I rappresentanti di Filt Cgil, Fit Cisl e Uiltrasporti hanno annunciato che chiederanno chiarimenti immediati al capo officina delle Omcl per fare luce sulla vicenda e assicurarsi che non si ripetano simili episodi.

Le organizzazioni ribadiscono con fermezza la necessità che Trenitalia, in qualità di committente diretto, assuma piena responsabilità per la tutela dei diritti dei lavoratori impegnati negli appalti esterni, a partire dal rispetto degli obblighi salariali. Il richiamo al codice degli appalti sottolinea come la normativa vigente preveda strumenti di tutela nei confronti di lavoratori impiegati in subappalto, prevedendo il pagamento diretto da parte del committente in caso di inadempienze dell’appaltatore.

La richiesta di intervento diretto da parte di Trenitalia nasce dalla constatazione che la Gardenia srl, per motivi interni, non riesce a garantire regolarmente la retribuzione dei propri dipendenti. La situazione, segnalata più volte nel corso degli ultimi mesi, si è progressivamente aggravata, portando a uno stato di crescente malessere e a condizioni di precarietà per i quindici lavoratori coinvolti.

Le sigle sindacali insistono sulla necessità di evitare che questa crisi si trascini ulteriormente, aggravando non solo la condizione economica dei dipendenti ma anche la qualità del servizio svolto nello stabilimento di Foligno. La continuità operativa e il rispetto delle norme contrattuali sono condizioni essenziali per garantire un ambiente di lavoro dignitoso e sostenibile.

A questo punto, la questione è affidata all’attenzione di Trenitalia, che è chiamata a fornire risposte concrete e ad adottare misure efficaci per superare la fase di stallo. Le organizzazioni sindacali mantengono alta la mobilitazione, pronti a nuove iniziative qualora la situazione non dovesse risolversi nel breve termine.

Nel frattempo, i lavoratori continuano a subire un disagio che si riflette non solo sulle loro condizioni economiche ma anche sul benessere generale, costretti a vivere con l’incertezza del compenso mensile, senza certezze sul pagamento dei buoni pasto e senza ricevere il Tfr spettante.

L’appello di Filt Cgil, Fit Cisl e Uiltrasporti è chiaro e diretto: la dignità dei lavoratori deve essere rispettata, così come la legalità e gli impegni contrattuali. Solo garantendo una tempestiva corresponsione degli stipendi e dei benefit sarà possibile ristabilire un clima di fiducia e serenità all’interno dell’Omcl di Foligno.

Commenta per primo

Lascia un commento

L'indirizzo email non sarà pubblicato.


*