
Il gruppo “Montefalco nel nostro cuore” denuncia il ridimensionamento del progetto e chiede chiarimenti urgenti a Comune e Usl
Scoppia la protesta a Montefalco per la realizzazione del prefabbricato provvisorio destinato ad accogliere i servizi sanitari della futura Casa di Comunità, struttura che secondo il progetto iniziale doveva coprire circa 140 metri quadrati, ma che oggi risulta ridotta a circa 50 metri quadrati calpestabili.
La segnalazione arriva dal gruppo consiliare “Montefalco nel nostro cuore”, che tramite l’ex assessore Paola Marzioli ha espresso “profonda delusione e indignazione” per un ridimensionamento considerato «una mancanza di rispetto verso cittadini e personale sanitario». Il prefabbricato è stato installato in via Artemio Franchi, nei pressi degli impianti sportivi, per garantire la continuità dei servizi durante i lavori di ristrutturazione dell’ex ospedale San Marco.
Secondo quanto emerso dall’interpellanza comunale, la struttura doveva fungere da presidio temporaneo in attesa del completamento della nuova Casa e dell’Ospedale di Comunità, finanziati con fondi PNRR, i cui lavori dovrebbero concludersi entro marzo 2026. Tuttavia, la presenza della dicitura “data presunta” nei documenti ufficiali e l’attuale situazione logistica alimentano i timori di ritardi o riduzione dei servizi sanitari locali.
“Con un modulo di soli 50 metri quadrati – sottolinea Marzioli – è impensabile garantire prelievi, vaccinazioni, ostetricia e pediatria. Si rischia di trasformare un punto di riferimento per il territorio in uno spazio inadeguato e privo di dignità operativa”.
Il gruppo ha inoltre elencato una serie di interrogativi rivolti a Comune e Usl:
-
Chi ha deciso di modificare il progetto originario?
-
Perché non è stata informata la cittadinanza?
-
In che modo verrà assicurata la continuità dei servizi sanitari essenziali?
-
Qual è la reale strategia di assistenza territoriale?
Oltre alla riduzione dello spazio disponibile, pesa anche l’incognita sull’organizzazione in vista della stagione invernale. «Come saranno accolti gli utenti, in assenza di spazi d’attesa adeguati?», chiede Marzioli, evidenziando il rischio che i cittadini debbano attendere all’esterno o in auto.
Il gruppo Montefalco nel nostro cuore chiede infine un intervento immediato delle istituzioni per ripristinare condizioni idonee e rispettose per cittadini e operatori sanitari. «Entro la data del trasferimento del Punto Erogazione Servizi – conclude Marzioli – devono essere predisposti moduli temporanei adeguati. Continuare con soluzioni provvisorie e inadeguate è inaccettabile».
Commenta per primo