
La Rocciata di Foligno entra nella storia della gastronomia
La Rocciata – La Rocciata di Foligno ha ricevuto oggi un importante riconoscimento ufficiale con il deposito della sua ricetta presso la Camera di Commercio dell’Umbria. Durante una cerimonia tenutasi al Comune di Foligno, l’Accademia Italiana della Cucina (AIC) ha formalizzato l’atto notarile che sancisce la tutela e la valorizzazione di questo dolce storico, frutto di secoli di tradizione e cultura gastronomica umbra. Presenti all’evento il sindaco di Foligno, Stefano Zuccarini, il presidente della Camera di Commercio dell’Umbria, Giorgio Mencaroni, e la delegata dell’AIC per Foligno, Claudia Valentini, insieme a esponenti delle istituzioni e del settore economico locale.
Durante l’intervento, il sindaco Zuccarini ha sottolineato la difficoltà di individuare una ricetta unica per la Rocciata, poiché ogni famiglia folignate ne custodisce una propria versione tramandata nel tempo. Tuttavia, l’iniziativa rappresenta un passaggio cruciale per dare dignità e riconoscimento a un prodotto che incarna l’identità culinaria della città. Il presidente Mencaroni ha evidenziato il valore della registrazione ufficiale della ricetta, che si affianca a quelle già tutelate di altre specialità umbre come la Ciaramicola e il Torcolo di San Costanzo di Perugia. Ha inoltre suggerito di incentivare la produzione in formati monoporzione per rispondere alle richieste del mercato e garantire la costante disponibilità del dolce nelle pasticcerie e nei forni della città.
La Rocciata vanta una storia millenaria, come emerso nel convegno organizzato dalla Delegazione di Foligno dell’AIC lo scorso 21 settembre presso l’Oratorio del Crocifisso. Secondo studi condotti dall’Accademia, le sue origini risalgono a tremila anni fa e sono strettamente legate alla cultura alimentare degli antichi Umbri e alle tradizioni medievali connesse ai cicli stagionali e ai riti della fertilità. La sua forma arrotolata richiama l’Uroboro, il serpente che si morde la coda, simbolo del tempo ciclico. La presenza di questa tipologia di dolce è attestata anche nelle opere di Catone il Censore (160 a.C.), che descrive una preparazione a base di sfoglia sottile farcita e arrotolata, antenata dell’attuale Rocciata. Nel periodo longobardo, l’uso delle noci nei dolci tradizionali rafforzò ulteriormente l’identità della ricetta, poiché questo frutto era considerato sacro.
Il riconoscimento ufficiale della ricetta rappresenta una tutela fondamentale per la Rocciata, ponendola tra le eccellenze della gastronomia umbra. Oltre alla conservazione della preparazione originale, il passo compiuto oggi favorisce la promozione del dolce sul piano turistico e commerciale, contribuendo a rafforzare il patrimonio culinario locale. Preparata con una sfoglia sottile e un ripieno di mele, frutta secca, spezie e zucchero, la Rocciata è tradizionalmente associata alle festività umbre, in particolare Ognissanti e le celebrazioni invernali, anticipando la diffusione del panettone.
L’atto notarile depositato oggi definisce gli ingredienti essenziali e le procedure di preparazione della Rocciata, garantendone la continuità storica. La pasta, composta da farina, olio, acqua e un pizzico di sale, viene lasciata riposare prima di essere stesa sottilmente fino a diventare quasi trasparente. Il ripieno è costituito da mele, zucchero, buccia di limone, cannella, cacao amaro, mistrà, noci, pinoli, uva sultanina e semi di anice. Dopo essere stata arrotolata e disposta a spirale, la Rocciata viene spennellata con olio e zucchero, quindi infornata a 200 gradi per 20 minuti, proseguendo la cottura a 180 gradi per altri 20 minuti. Il risultato finale è un dolce dal cuore morbido e dalla crosta croccante, che raggiunge il massimo del sapore il giorno successivo alla preparazione.
Sono ammesse alcune varianti, tra cui l’aggiunta di fichi secchi nel ripieno e la decorazione con alchermes e zucchero a velo dopo la cottura. Tuttavia, il rispetto della ricetta autentica rimane prioritario per mantenere intatta l’identità della Rocciata e preservarne il valore culturale.
Con il riconoscimento ufficiale della ricetta, la Rocciata di Foligno entra a pieno titolo nel patrimonio gastronomico dell’Umbria, rafforzando il legame con la storia e le tradizioni locali. L’iniziativa rappresenta un’opportunità per valorizzare ulteriormente il territorio, attirando visitatori e appassionati di cucina alla scoperta di un dolce che racconta secoli di cultura e sapori autentici.
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