Indagine su omicidio a Foligno, la figlia nega accuse

Indagine su omicidio a Foligno, la figlia nega accuse

La 43enne, accusata della morte del padre, non risponde al gip

Inchiesta in corso a Foligno sulla morte di Carlo Bertini, 75 anni, trovato senza vita nella sua abitazione di via Emilia. La figlia è stata sottoposta a fermo con l’accusa di omicidio. Durante l’interrogatorio di garanzia nel carcere di Perugia, la donna si è avvalsa della facoltà di non rispondere. Difesa dall’avvocato Marusca Margutti, ha ribadito la propria innocenza. Il legale ha chiesto la scarcerazione, richiesta a cui la Procura di Spoleto, con il procuratore capo Claudio Cicchella e il sostituto Vincenzo Ferrigno, si è opposta. Il gip Luca Cercola si è riservato la decisione sulla convalida del fermo. Lo scrive oggi il Messaggero dell’Umbria

L’indagine ha avuto inizio il 14 marzo, quando la donna ha contattato il medico di famiglia riferendo il decesso del padre. Giunto nell’appartamento, il medico ha riscontrato anomalie, tra cui il corpo in avanzato stato di decomposizione e un ambiente in disordine, senza segni di effrazione. Sono stati allertati i carabinieri della Compagnia di Foligno, insieme alla Sezione Investigazioni Scientifiche di Perugia, per i rilievi tecnici. Inizialmente si era ipotizzata una morte naturale, ma l’autopsia ha rivelato che l’uomo era stato strangolato.

Le indagini si sono concentrate sulla figlia, che domenica è stata sottoposta a fermo e trasferita in carcere a Perugia. Gli inquirenti stanno valutando il movente, che potrebbe riguardare dissidi economici. Tra gli elementi sotto esame, acquisti per quasi 2.000 euro effettuati a inizio marzo con una carta intestata alla vittima, successivamente bloccata. Inoltre, dopo il 14 marzo, sono stati prelevati 5.000 euro da un’altra tessera, di cui la figlia è cointestataria. Parte del denaro potrebbe essere stata usata per coprire le spese di alloggio dopo il sequestro dell’abitazione.

Le autorità proseguono gli accertamenti per chiarire le circostanze del decesso e verificare eventuali ulteriori elementi utili all’inchiesta. Il giudice dovrà ora decidere sulla convalida del fermo della donna.

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