
Foligno, crisi sul coworking: l’amministrazione in difficoltà
Foligno – La gestione delle attività di coworking a Foligno sta creando non poche difficoltà all’amministrazione comunale. La situazione, definita come una navigazione “a vista” dal consigliere comunale Diego Mattioli di Foligno in Comune – Alleanza Verdi Sinistra , sta infatti mettendo in evidenza una serie di carenze nella programmazione e nell’azione amministrativa del Comune.
Secondo Mattioli , il Sindaco non solo non avrebbe compreso le motivazioni alla base delle proteste, ma avrebbe anche peggiorato la situazione con una dichiarazione che ha suscitato perplessità. Il primo cittadino ha infatti dichiarato di essere consapevole da oltre un anno della scadenza della concessione per gli spazi di coworking, ma non ha ancora preso misure per risolvere il problema. In particolare, Mattioli ha evidenziato come il Sindaco non abbia predisposto una nuova gara d’appalto per riassegnare gli spazi, lasciando così senza risposte le attività che li occupano.
Per il consigliere, l’incapacità di affrontare tempestivamente questa situazione è la causa principale del disservizio. “Il vero scandalo”, ha commentato, “è che l’incapacità di governo dell’amministrazione sta mettendo in difficoltà centinaia di professionisti e imprese che dipendono da questi spazi per portare avanti le loro attività.” Un’incapacità, secondo Mattioli , che si riflette anche nella confusione generata dalla mancanza di una visione chiara su come gestire questi luoghi centrali della città.
Le richieste del gruppo di Foligno in Comune – Alleanza Verdi Sinistra sono chiare e semplici. Innanzitutto, è stato richiesto che vengano pubblicati bandi pubblici per la riassegnazione degli spazi, in modo da garantire la trasparenza del processo. In secondo luogo, è stata chiesta la proroga delle assegnazioni esistenti fino al completamento delle procedure di gara, in modo da non interrompere le attività già in corso. Infine, si è chiesta la garanzia che gli spazi vengono utilizzati per attività coerenti con la loro attuale destinazione d’uso. Queste richieste, che sembrano semplici, non sono però state accolte con la stessa chiarezza da parte dell’amministrazione comunale, la quale continua a navigare nell’incertezza.
Particolare attenzione è stata rivolta alla posizione degli assessori competenti. Mattioli ha sollevato dubbi sul comportamento dell’ Assessore allo Sviluppo Economico , Riccardo Meloni , il quale avrebbe appoggiato la decisione del Sindaco di sgomberare le 25 attività che lavorano gli spazi in questione, con conseguenti difficoltà per le imprese locali e per il tessuto commerciale e turistico del centro storico. La domanda posta da Mattioli riguarda la gestione della questione da parte dell’amministrazione precedente: perché non è stato pubblicato un bando, invece di concedere solo una proroga durante il periodo pre-elettorale?
Un altro punto sollevato dal consigliere riguarda la possibile chiusura di ZUT! , un incubatore culturale di rilevanza nazionale, riconosciuto dal Ministero della Cultura e che attrae pubblico da tutta Italia grazie alla sua offerta di linguaggi artistici contemporanei. Secondo Mattioli , il trasferimento di questa realtà dal cuore della città comporterebbe un grave danno per la vivacità culturale di Foligno . La perdita di un centro culturale di tale importanza, temono i consiglieri di Foligno in Comune , potrebbe ridurre ulteriormente l’attrattività e la vitalità del centro storico.
La discussione sull’interrogatorio presentata in Consiglio Comunale rappresenterà l’occasione per approfondire queste tematiche, sempre che la maggioranza non decide di escluderla dall’ordine del giorno. La città e le sue imprese attendono risposte chiare, mentre l’amministrazione sembra ancora in difficoltà nell’affrontare uno dei temi più cruciali per lo sviluppo economico e culturale di Foligno .
L’incertezza che circonda la gestione degli spazi pubblici nel centro storico solleva non solo interrogativi sulla capacità dell’amministrazione di risolvere problematiche urgenti, ma mette anche in discussione la visione di lungo periodo per lo sviluppo del territorio. Un interrogativo che continua a rimanere senza risposte.
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