Fanghi e rifiuti sul fiume Clitunno, scatta l’esposto del M5S ai carabinieri

immagine di repertorio

Un esposto, firmato M5S, sarà presentato domani mattina 27 maggio ai carabinieri del Noe di Perugia e al sindaco del Comune di Trevi per denunciare la situazione di degrado negli alvei del fiume Clitunno. A presentarlo il consigliere comunale di Trevi, Simone Moretti, il candidato alla presidenza della Regione, Andrea Liberati, il candidato al consiglio regionale, Luca Busciantella, insieme ai parlamentari Filippo Gallinella e Stefano Lucidi che hanno già portato il caso in Parlamento all’attenzione del ministro dell’Ambiente.
“L’intervento di bonifica – spiegano Moretti, Liberati, Busciantella, Gallinella e Lucidi – per rimuovere le matrici ambientali seriamente danneggiate a seguito dell’incidente del 2006 prevedeva, oltre la riqualificazione e la messa in sicurezza degli argini, soprattutto la rimozione dei fanghi accumulati nel letto del fiume, potenzialmente pericolosi secondo un rapporto Arpa. I lavori di bonifica del sito effettuati nell’anno 2014 non sono stati in realtà mai portati a termine poiché, come inequivocabilmente rinvenuto durante alcuni sopralluoghi, risultano attualmente depositati, in maniera incontrollata sul suolo, ingenti quantitativi di fanghi di risulta”.
L’area è stata oggetto di diversi sopralluoghi da parte dei cittadini 5stelle. Due quelli citati nell’esposto, realizzati nella zona di Faustana. Il primo datato ottobre 2014, il secondo effettuato a marzo di quest’anno. “Dalle foto scattate – affermano Moretti, Liberati, Busciantella, Gallinella e Lucidi – si nota come i fanghi siano adagiati nel terreno adiacente alle sponde del fiume ed esposti alle intemperie. La vegetazione si è lentamente impadronita del terreno mentre i fanghi si sono spaccati e ridimensionati per effetto del lavaggio delle piogge e del sole, facendo così emergere una notevole quantità di rifiuti”.
Le foto, oltre cento allegate all’esposto, documentano la presenza di varie tipologie di rifiuti lungo tutto il tratto di argine del fiume percorso dai penta stallati. “Abbiamo percorso 2,36 km – raccontano Moretti, Liberati, Busciantella, Gallinella e Lucidi – incontrando un fronte ininterrotto di fanghi di circa due metri di larghezza per uno spessore variabile dai 30cm ai 60cm. Abbiamo classificato 15 rifiuti tra imballaggi, stracci e indumenti e 17 rifiuti tra mattoni, ceramiche, scorie di cemento, vetro e plastica. In più punti, inoltre, emergono sacchi chiusi. Si tratta di rifiuti emergenti e in vista, ma non sappiamo se ci siano anche rifiuti interrati. L’area è maleodorante, vicino ci sono terreni agricoli a rischio contaminazione. Il pericolo per la salute delle popolazioni limitrofe e il pregiudizio dell’ambiente – sottolineano Moretti, Liberati, Busciantella, Gallinella e Lucidi – richiedono un immediato intervento da parte delle Autorità e la rimozione dei fanghi e rifiuti”.

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