Landini (Cgil) a Foligno: “Il nostro Paese è incapace di fare sistema”

Landini (Cgil) a Foligno: “Il nostro Paese è incapace di fare sistema”

“Credo che ci sia una situazione complessiva che va affrontata, credo che quello che sta succedendo dimostra che non ci sono soluzioni semplicemente locali. Uno uno dei problemi che il nostro paese paga è quello di non avere mai fatto sistema, di non avere una politica industriale degna di questo nome e da un certo punto di vista credo che oggi questo sia l’esigenza”. Lo ha detto Maurizio Landini, segretario generale della Cgil, arrivando a Foligno per partecipare all’assemblea provinciale di Perugia chiamata a eleggere il nuovo segretario.

“Se parliamo di una nuova politica energetica – sottolinea il segretario – questo significa avere un piano nazionale energetico che sia in grado di investire sulle energie rinnovabili, un piano che coordini gli investimenti e le attività in tutte le regioni del nostro paese. Esiste poi, alla luce di quello le sta succedendo, dalla pandemia alla guerra, un’emergenza sociale. L’aumento dei prezzi – aggiunge Landini -, l’aumento della dell’inflazione sta determinando una situazione inaccettabile. Noi abbiamo esplicitamente chiesto al governo di intervenire con dei provvedimenti che nei prossimi mesi, metta nelle tasche dei pensionati, dei lavoratori, delle partite iva, di quelli che hanno i redditi più bassi, delle risorse dei soldi e allo stesso tempo c’è bisogno di fare delle operazioni che recuperano le risorse la dove sono. Penso agli extra profitti che sono stati realizzati dalle imprese, penso alla necessità di fare uno scostamento di bilancio per impedire che questa crisi pesi due volte sopra le stesse persone”.

Tavoli di confronto nazionali e territoriali

“Il governo con noi ha firmato un accordo a dicembre che prevedeva l’avvio di una serie di tavoli di confronto nazionali e territoriali per discutere di investimenti. Su questo c’è un ritardo” – ha sottolineato il segretario parlando del Piano nazionale di ripresa e resilienza. “Pnrr che dobbiamo guardare dentro un’idea di sviluppo complessivo. Ad oggi – ha aggiunto Landini – un livello di confronto adeguato non si è ancora strutturato”.

Il segretario Cgil ha anche evidenziato come “alcune riforme istituzionali e penso al Titolo V, siano state un errore. Ad esempio – ha aggiunto – non può essere che la sanità sia diversa da regione a regione, così come la scuola o le politiche industriali”.

Fare sistema

“A fare la differenza è il fare sistema e questo è uno dei problemi principali del nostro Paese, incapace di fare sistema e di essere riuscito ad avere mai una politica industriale degna di questo nome” – ha detto ancora Landini –. Se penso – ha spiegato – a una nuova politica energetica, che oggi è il tema di fondo, significa avere un piano energetico nazionale che sia in grado di investire sulle energie rinnovabili. Un piano – ha sottolineato – che coordini tutte le regioni del nostro Paese”.

Il Primo Maggio Landini sarà ad Assisi

“Insieme a Cisl e Uil abbiamo scelto di essere presenti – ha detto il segretario -. Quello che noi vogliamo in quel giorno è mettere in campo e rendere evidente l’impegno del mondo del lavoro perché si fermi quella guerra assurda, che si fermi l’operazione che la Russia ha fatto in modo criminale. E’ momento di affermare la pace. La guerra va sempre addosso ai cittadini e ai lavoratori che ci rimettono la vita e che pagano anche le conseguenze di questa situazione. Il mondo del lavoro vuol lanciare un messaggio in Italia, ma più in generale, che rimetta al centro come si ricostruisce la pace. In modo molto chiaro lo abbiamo detto anche al governo che per quello che ci riguarda, noi non condividiamo la scelta di aumentare le spese militari e le spese per il riarmo. Non è il momento che il mondo si riarmi. E’ il momento – conclude – che si spendano i soldi per costruire lavoro e per costruire giustizia sociale”.

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