
Infarinati, circolo virtuoso dell’eccellenza nell’arte bianca
Ultima tappa di una grande Open House dal titolo “Infarinati” e promossa da Molino sul Clitunno, la tavola rotonda condotta da Chiara Comparozzi, ufficio stampa di Molino Sul Clitunno, ha chiuso i lavori di un percorso informativo e conoscitivo che l’azienda umbra, tra i leader italiani nella produzione di farine professionali di alta gamma, ha voluto organizzare in occasione dei suoi 35 anni di attività.
Un evento durato tre giorni e che ha visto partecipare addetti ai lavori, stampa, chef, pasticceri e panificatori provenienti da tutta Italia, curiosi di conoscere l’ambizioso progetto “ORO PURO” – 100% grani emiliani, filiera certificata e made in Italy. 5 referenze di vario tipo prodotte esclusivamente con una selezione dei migliori grani emiliani, noti per le caratteristiche organolettiche estremamente elevateed una filosofia aziendale che persegue una produzione healty food oriented, con la totale assenza di miglioratori enzimatici, stabilizzanti, additivi e conservanti chimici.
Quello dell’arte bianca e delle farine è senza dubbio un tema sempre più sotto l’occhio dei riflettori, che anche in questo contesto ha offertointeressanti spunti di riflessione su tematiche estremamente importanti, sia per la salute alimentare dell’uomo che per l’ ecosostenibilità ambientale.
Sede della tavola rotonda, l’aula laboratorio dell’Accademia di Formazione Antico Fienile, che Molino sul Clitunno ha istituito per offrire un supporto pratico, teorico e manageriale a tutti gli addetti ai lavori nel mondo della panificazione, della pasticceria e della pizzeria, vantando collaborazioni e proponendo master class con i nomi più importanti dell’arte bianca.
Un dibattito acceso e partecipato, che laProf.ssa Evelina Flachi – volto noto di Rai1 dove conduce una rubrica di salute alimentaree tra i massimi esperti italiani in Scienza dell’alimentazione e nutrizione, ha aperto con una domanda a dir poco cruciale. Una migliore qualità della materia prima, e quindi in questo contesto una migliore qualità del grano, significa anche una migliore qualità di vita?
Negli ultimi anni si è verificato un aumento esponenziale di casi di intolleranze alimentari che, – ha affermato la prof.ssa Flachi – hanno sicuramente origine da un uso incontrollato di agenti esterni sulla materia prima.
E proprio le farine, e quindi il grano, sono tra i principaliindiziati quando si parla di certe intolleranze, tanto da non far più pensare ad una coincidenza, ma piuttosto ad una conseguenza dettata da coltivazioni poco selettive e orientate ad una produzione in termini di quantità anziché di qualità.La materia prima quindi, ma anche le metodologie di coltivazione, possono sicuramente influire ed incidere sullo stile alimentare e conseguentemente sulla salute in generale della persona.
L’assenza di miglioratori enzimatici, additivi, stabilizzanti o conservanti chimici, – ha affermato la prof.ssa Flachi – determina sicuramente una migliore condizione di “lavoro” degli organi dell’apparato gastro intestinale e dell’organismo in generale. Questo è uno dei motivi per cui questo genere di farine così altamente equilibrate e prive di agenti chimici, possono essere definite Healty Food Oriented. Occorre mangiare in maniera consapevole, verificando la rintracciabilità della filiera e favorendo cibi italiani non soggetti a lunghi spostamenti e a trattamenti massicci di conservazione chimica.
Grano e Farine quindi sotto la lente d’ingrandimento. L’intervento di Nerina di Nunzioha messo l’accento su come questa nuova consapevolezza alimentare abbia innescato un circolo virtuoso anche nella comunicazione aziendale, che affronta tematiche sociali, ambientali, salutiste e garantiste del made in italy alimentare, che prima sembravano lontane anni luce dal modo di comunicare delle aziende. Non c’è più solo una comunicazione spinta alla commercializzazione di un prodotto, ma c’è una comunicazione a 360° gradi che racconta l’azienda, la sua visione, le persone che la compongono, il suo essere parte attiva ed integrante di un territorio e di un tessuto sociale. Tematiche come l’etica, l’ecosostenibilità, sono diventate perni comunicativi su cui le aziende fanno leva per raccontarsi, innescando così un meccanismo virtuoso di sviluppo economico consapevole, attento all’uomo e all’ambiente. Ecco quindi – che aziende come Molino sul Clitunno
Oggi le aziende non sono più solo dei semplici fornitori di “prodotto”, ma diventano in-formatori all’interno di questo circolo virtuoso dell’eccellenza. “Una nuova forma di comunicazione – come affermato anche da Pierluigi Marani, Ad di Molino sul Clitunno, – che diventa anello di congiunzione tra azienda e cliente, una comunicazione che non è più vista solamente come una strategia commerciale, ma viene vista come uno strumento formativo ed informativo a servizio sia della grande industria che del piccolo artigiano. Non a caso all’interno dell’Accademia di Formazione Antico Fienile, vengono svolti sia laboratori pratici di panificazione, pasticceria e pizzeria, ma anche giornate formative e di affiancamento per gli aspetti più imprenditoriali e manageriali”
“La nostra idea – prosegue Marani – è quella di fare qualità, di farla perseguire anche a chi ci sceglie, con l’obbiettivo comune di produrre comunque reddito.
Fare qualità è sicuramente “costoso”, ma con le giuste strategie possiamo ugualmente raggiungere i nostri obbiettivi economici, senza abbassare la qualità e l’eccellenza che da sempre ci contraddistingue. Questa è la nostra nuova idea di comunicazione che si è tradotta in un’ e-book gratuito: I 7 Peccati di chi gestisce una Pizzeria, dove la nostra comunicazione diventa affiancamento, formazione, servizio, non solo sugli aspetti legati alla materia prima, ma sull’intera filiera dell’eccellenza che passa anche attraverso un processo di sviluppo economico di successo. Tutto questo, fino a qualche anno fa, era impensabile”.
A concludere la tavola rotonda il professore Salvatore Farina,collaboratore della rivista Pasticceria Internazionale ePresidente della Duciezio: l’associazione culturale dedicata alla promozione della pasticceria e gelateria siciliana. Autore di libri per la Chiriotti Editori e per la casa editrice Lussografica, il Prof. Farina ha parlato di Storia e cultura dell’alimentazione, perché conoscere l’origine ed il significato simbolico delle specialità culinarie aiuta a prepararle, a gustarle e a commercializzarle meglio.
Le farine di Molino sul Clitunno
- Solo il grano migliore ed una filiera controllata, certificata e garantista per il consumatore finale,che potrà mettere in tavola in maniera consapevole, dei prodotti di qualità ed affidabilità secondo parametri ancor più restrittivi di quelli previsti dalle normative vigenti. Le certificazioni BRC (British Retail Consortium) e IFS (International Food Standard) costituiscono – oltre che motivo di grande orgoglio per l’azienda umbra – una vera garanzia di qualità certificata in ogni fase della filiera produttiva.
- Molino sul Clitunno, segue i più rigidi protocolli produttivi e rispondea quella nicchia di mercato che vuoleun prodotto di eccellenza e “su misura”. Grazie infatti ad una vasta gamma produttiva, che consente fino a 60 tipi di personalizzazione, le farine di Molino sul Clitunno possono definirsi “farine sartoriali”, create di volta in volta sulle specifiche richieste del cliente e sulle sue particolari esigenze.
- Farine Italiane Healty Food Oriented: totalmente prive di miglioratori enzimatici, additivi, stabilizzanti o conservanti chimici.Solo Grano!
- Farine Ecosostenibili.Gli impianti di produzione svolgono una lavorazione ecosostenibile grazie all’utilizzo dell’acqua del fiume Clitunno per muovere le turbine, producendo così energia pulita. Nuovo packaging 100% riciclabile per ridurre l’imbatto degli imballaggi sull’ambiente.
Commenta per primo