Dal Menotre a Poreta, Valentini, qualcuno governa ancora territorio?!

Dal Menotre a Poreta, Valentini, qualcuno governa ancora territorio?!
ph Floriano Innocenzi

Dal Menotre a Poreta, Valentini, qualcuno governa ancora territorio?!

La valle del Menotre è il versante di massimo pregio del Folignate e da troppi anni si lotta, si denuncia, si teme, per la vera e propria “morte” del fiume e la scomparsa delle sue residue  acque. L’emergenza è tornata di acuta attualità, tanto che il Sindaco di Foligno, Stefano Zuccarini, sta convocando Regione, ARPA, Legambiente e quant’altri, oltre ad aver presentato esposti al Nucleo Forestale Carabinieri e alla stessa Procura della Repubblica. Vi sono e si ripetono attingimenti anomali? E’ responsabilità grave non accertarli e, se individuati, vanno interdetti prima che sia troppo tardi.
Avv. Domenico Benedetti Valentini
C’è compatibilità con le derivazioni a scopo idroelettrico? Deve essere senza ritardo verificato. Il Comitato di difesa Pro Serrone ha formulato, oltre alle proteste, concrete proposte. Cominciando da una compatibilizzazione, che assicuri un deflusso vitale di 135 litri al secondo, il minimo che può tutelare l’ecosistema. Anche l’adozione delle “luci a battente”, cioè fori sulle paratoie che in ogni caso consentano un flusso, foss’anche modesto ma continuo. Interventi reali non possono rinviarsi: ne va di aspetti essenziali della vita di tutta la Valle e della sua stessa attrattività.
In questo frattempo si rischia la compromissione di un’altra plaga naturalmente preziosa dello Spoletino. Non fosse bastato il mostruoso “buco” della cava di Poreta, a immediato ridosso dell’amena frazione plano-collinare sarebbe stato ritualmente autorizzato un grande impianto di scarico di inerti con frantumazione di laterizi, intonaci, conglomerati di cemento armato, traverse ferroviarie e via dicendo, che si è già attivato con previsione di 145 mila tonnellate di triturazione l’anno. Avrebbe ottenuto il “via libera” dalla Regione Umbria e dal Comune di Spoleto, non risultando peraltro espletata nuova Valutazione di Impatto Ambientale. Otterrà qualche esito la raccolta di firme già avviata dalla popolazione?
Di fronte a questi ed altri – numerosi e rilevanti – casi di degrado che si infliggono o ai quali si abbandonano importanti porzioni del nostro così ancora chiamato “Cuore Verde d’Italia”, ci chiediamo: qualcuno governa ancora la sorte fisica e geomorfologica del nostro territorio? Chi è tenuto (e facultizzato) a garantire che certe attività – seppur talune oggettivamente necessarie – si svolgano in dislocazioni, con modalità e contromisure idonee a scongiurare la distruzione di pregi ambientali irripetibili? Così “razzoliamo”, mentre si predica la “sostenibilità” di ogni opera e si irrogano sanzioni e denuncia a chiunque pratica un minimo intervento senza un intero fascicolo di “autorizzazioni”?

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