
Fondi, overbooking e orari: criticità aperte in Usl Umbria 2
Il sindacato Cimo Umbria sollecita un incontro urgente con la nuova direzione della Usl Umbria 2, guidata da Roberto Noto, per affrontare alcune criticità giudicate non più rinviabili. Il segretario aziendale Francesco Corea ha espresso fiducia verso il nuovo dirigente, sottolineandone l’esperienza e il profilo, ma ha indicato la necessità di un dialogo immediato su temi centrali per l’organizzazione sanitaria.
Uno dei problemi principali riguarda i fondi contrattuali, in particolare le voci legate a risultato e disagio, che costituiscono una componente essenziale della retribuzione per il personale medico. Secondo il sindacato, si ripresenta ogni anno la questione della definizione dei criteri di assegnazione, in assenza di un confronto pienamente condiviso. Il rischio segnalato è la formazione di residui economici che penalizzano i lavoratori, con conseguente perdita di motivazione e senso di equità.
Altro punto critico è rappresentato dall’estensione dell’overbooking nelle prestazioni sanitarie, aggravata dall’introduzione del modello “no-show” con una delibera regionale risalente a marzo 2025. Il provvedimento obbliga i reparti a recuperare le prestazioni non effettuate a causa dell’assenza dei pazienti, redistribuendole sullo stesso personale. Il sindacato denuncia una mancanza di concertazione e un’informazione insufficiente all’utenza, con impatti negativi sulla qualità del lavoro e sull’organizzazione dei servizi.
Secondo Corea, il modello sta generando confusione tra gli utenti, che si ritrovano inseriti in fasce orarie affollate senza esserne messi a conoscenza, e un aggravio di carico per i medici, costretti a gestire sovrapposizioni di appuntamenti e ritmi insostenibili.
Il terzo nodo riguarda l’orario di lavoro. A fronte di un’organizzazione strutturata su 38 ore settimanali, i medici devono coprire anche turni notturni, festivi e reperibilità. Il sindacato contesta la modalità di calcolo automatizzato delle ore, che penalizza chi effettua turni spezzati sottraendo 30 minuti di pausa non sempre fruiti realmente. La Cimo ha già presentato una formale diffida all’azienda per rettificare questa modalità.
Alla luce di queste problematiche, il sindacato sollecita la nuova direzione a convocare al più presto le organizzazioni rappresentative, al fine di impostare un percorso di confronto strutturato e risolutivo.
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