
Campane di Vescia, la disputa sugli orari: “Troppo presto al mattino”
Le campane della parrocchia di San Marino di Vescia sono al centro di una disputa che coinvolge la comunità locale. Da anni, i rintocchi che segnano il passare delle ore iniziano alle 7 del mattino, con intervalli di 30 minuti. Molti abitanti della frazione chiedono che l’orario venga posticipato alle 8, soprattutto nei giorni festivi, per garantire un riposo più prolungato.
La questione, come sottolinea Roberto Formica, portavoce della comunità, non riguarda le campane suonate in occasione di eventi religiosi come matrimoni, battesimi o funerali. Il problema è legato esclusivamente ai rintocchi che scandiscono il tempo, considerati troppo anticipati rispetto alle esigenze attuali dei residenti. «Basterebbe spostare l’inizio di un’ora – spiega Formica – per risolvere il disagio, specialmente per chi abita a 50 o 100 metri dal campanile».
Il campanile, che funge da orologio per la frazione, è visto da molti come un servizio ormai superato in un’epoca dominata dalla tecnologia. «Oggi tutti hanno l’ora esatta sul cellulare – si legge in un commento diffuso tra i residenti –, quindi non è più necessario svegliarsi presto per sentire i rintocchi».
Il parroco, don Gigi Bonollo, si è detto disponibile al confronto. Raggiunto telefonicamente, ha spiegato che la tradizione delle campane risale al 1995, quando fu introdotta dal suo predecessore. «Siamo aperti al dialogo – ha affermato – e domani, alle 19, ci incontreremo in parrocchia per discutere la questione. Valuteremo le richieste e cercheremo una soluzione condivisa».
La proposta avanzata dalla comunità prevede di mantenere invariati gli orari nei giorni feriali, ma di posticipare i rintocchi alle 8 durante le festività. L’obiettivo è preservare la tradizione senza che questa diventi motivo di disturbo. «Rispettiamo profondamente il ruolo della chiesa – ha aggiunto Formica –, ma crediamo sia necessario adattare alcune consuetudini alle esigenze moderne».
La riunione di domani sarà l’occasione per affrontare il tema in modo costruttivo. Dal confronto potrebbe emergere una modifica degli orari, dimostrando come tradizione e modernità possano coesistere attraverso il dialogo.
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