Bullismo e Cyberbullismo sudentessa vince dell’Orfini

Si chiama Luana Loreti ed è del 5 professionale

Bullismo e Cyberbullismo sudentessa vince dell'Orfini Si chiama Luana Loreti ed è del 5 professionale
DLa studentessa Luana Loreti (classe 5 A dell’istituto professionale Orfini), classificatasi al terzo posto al concorso nazionale “Bullismo e cyberbullismo quali le cause, il come e il perché”, promosso dal Rotary Club, è stata ricevuta stamani dal sindaco di Foligno, Nando Mismetti. La studentessa ha partecipato con un manifesto in cui compare l’immagine di una giovane che si ripara con l’ombrello dagli insulti. Nel manifesto c’è scritto “Farsi scivolare le offese di dosso…Ai primi raggi di sole, aprirsi a persone nuove”. “Il riconoscimento conferma la bravura degli allievi dell’istituto scolastico folignate”, ha detto il sindaco Nando Mismetti. Erano presenti, oltre alla studentessa il presidente del Rotary Club Foligno, Giovanni Bainchini, la dirigente scolastica Mariarita Trampetti. Il concorso fa parte del progetto “Legalità e cultura dell’etica”, promosso dal Rotary.

Bullismo e Cyberbullismo

Il termine bullismo è la traduzione italiana dell’inglese “bullying” e viene definito come un’oppressione, psicologica o fisica, ripetuta e continuata nel tempo, perpetuata da una persona più potente nei confronti di un’altra percepita come più debole (Farrington, 1993). Il fenomeno del bullismo include sia i comportamenti del persecutore sia quelli della vittima, sia quelli di coloro che guardano e che, con il loro atteggiamento, possono rinforzare o, al contrario, scoraggiare l’episodio di bullismo. Rispetto ai normali conflitti fra coetanei, il bullismo è caratterizzato da alcuni fattori specifici: il bullo intende fare del maleall’altro e lo fa ripetutamente nel tempo, senza alcuna compassione. La sua è una presunta superiorità per un maggior potere dovuto all’età, alla forza, alla statura, al sesso o alla popolarità di cui gode nel gruppo di coetanei. Di contro, la vittima èvulnerabile, si sente isolata, ha paura di raccontare cosa è accaduto perché teme rappresaglie e vendette. Generalmente, quando un bambino fa di tutto per trovare delle scuse per non andare a scuola oppure quando ci va con modalità diverse per evitare di incontrare i propri aguzzini, allora bisogna approfondire la situazione. La vittima di bullismo è spesso molto tesa e infelice e parla manifestando odio per la scuola. Spesso presenta lividi o graffi, dice di non avere alcun amico o si rifiuta di raccontare la sua giornata scolastica.

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