Bocciato emendamento motori su sentieri, CAI critica decisione

Respinto l’emendamento per vietare i motori sui sentieri, CAI Umbria: danno ambientale e turistico.

Nuova normativa sentieristica in Umbria: incontro costruttivo

Bocciato emendamento motori su sentieri, CAI critica decisione

Bocciato emendamento motori – Il Consiglio regionale dell’Umbria ha bocciato l’emendamento proposto dai consiglieri Thomas De Luca (Movimento 5 Stelle) e Vincenzo Bianconi (Gruppo Misto), che mirava a ripristinare il divieto di circolazione dei veicoli a motore su sentieri, mulattiere e altre aree naturali. L’emendamento avrebbe modificato la legge regionale 28/2001, modificata lo scorso anno dall’emendamento presentato da Manuela Puletti della Lega, che ha reso possibile la circolazione di moto, quad e fuoristrada in queste aree. La decisione di mantenere l’attuale normativa ha suscitato la dura critica del Club Alpino Italiano (CAI) Umbria, che da tempo si oppone alla modifica.

Secondo Maria Luisa Spantini, presidente del Gruppo regionale CAI Umbria, la decisione rappresenta un grave danno per l’immagine e l’ambiente della regione. Spantini ha affermato che l’occasione di correggere una legge dannosa è stata sprecata, e la modifica continua a provocare impatti negativi su ecosistemi delicati. L’uso di veicoli a motore su sentieri e mulattiere sta creando problemi di sicurezza, disturbo alla fauna selvatica e degrado del terreno, danneggiando aree naturali come prati e pascoli.

La normativa, introdotta nel dicembre 2023 con l’emendamento Puletti-Lega, ha reso possibile la circolazione su sentieri e piste di servizio, facilitando attività turistiche legate ai motori, come moto raduni e gite in fuoristrada. A fine settembre, un moto club locale ha organizzato un raduno per gli appassionati di moto enduro, attraversando boschi e sentieri dell’Umbria. Questa forma di turismo, denuncia il CAI, è in contrasto con le politiche della Regione volte a promuovere il turismo lento e sostenibile, come i Cammini religiosi.

Spantini ha evidenziato la contraddizione nelle politiche regionali: da un lato si promuove il turismo sostenibile, dall’altro si permette la circolazione di veicoli a motore in ambienti destinati proprio a questo tipo di turismo. Il CAI ritiene che questa situazione rappresenti un passo indietro nella valorizzazione dell’ambiente montano umbro.

Le otto sezioni del CAI Umbria, con oltre 4000 soci, continueranno a opporsi alla legge. Secondo Spantini, la normativa non tiene conto delle caratteristiche ambientali della regione e mette a rischio la qualità del paesaggio. Inoltre, in vista delle prossime elezioni regionali, il CAI chiederà ai candidati presidenti di esprimere chiaramente la loro posizione su questa e altre questioni legate alla tutela ambientale.

L’azione del CAI mira non solo a contrastare il degrado ambientale, ma anche a proteggere l’immagine dell’Umbria come destinazione turistica sostenibile.

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