
Arrestato in flagranza, era già noto alle forze dell’ordine
24enne minaccia in ospedale – Un ragazzo di 24 anni è stato arrestato in flagranza di reato dalla Polizia di Stato presso l’ospedale “San Giovanni Battista” di Foligno, dopo aver seminato il panico tra i dipendenti del CUP e opposto una violenta resistenza agli agenti intervenuti sul posto. L’uomo, già conosciuto dalle forze dell’ordine per precedenti legati alla guida in stato di ebbrezza e alla detenzione di sostanze stupefacenti per uso personale, dovrà ora rispondere di violenza privata, danneggiamento, resistenza e violenza o minaccia a pubblico ufficiale.
Il fatto è avvenuto nella mattinata di giovedì 3 aprile, quando il ragazzo si è recato al Centro Unico di Prenotazione dell’ospedale folignate pretendendo l’immediato accesso ad alcuni esami di laboratorio, senza aver alcuna prenotazione o diritto a procedura d’urgenza. Al rifiuto delle impiegate addette allo sportello, che gli hanno spiegato con calma le regole di accesso, l’uomo ha perso il controllo: ha iniziato a urlare minacce, quindi ha colpito con violenza la porta dell’ufficio con ripetuti calci, danneggiandola visibilmente.
A quel punto, nel tentativo di riportarlo alla calma, una dottoressa del nosocomio ha deciso di riceverlo nel proprio studio per illustrargli la situazione. Ma anche in quel contesto, il giovane ha mostrato un comportamento aggressivo: si è avvicinato in modo intimidatorio alla professionista, al punto che quest’ultima, impaurita, ha cercato di allontanarsi chiedendo aiuto a gran voce. L’uomo ha però sbarrato fisicamente l’accesso alla porta, impedendole di uscire e rendendo necessario l’intervento di altri operatori sanitari.
Allertato dal personale dell’ospedale, il personale del Commissariato di Foligno è intervenuto rapidamente. Nemmeno l’arrivo degli agenti ha però sortito un effetto calmante: il 24enne ha infatti reagito in maniera ancora più aggressiva, cercando il contatto fisico con i poliziotti, minacciandoli e opponendo una netta resistenza all’arresto. Soltanto con difficoltà le forze dell’ordine sono riuscite a bloccarlo e a ricostruire la dinamica dei fatti.
Dopo aver verificato tutti gli elementi e ascoltato le testimonianze del personale sanitario, gli agenti hanno proceduto con l’arresto in flagranza. Il giovane è stato condotto negli uffici del Commissariato e, su disposizione del Pubblico Ministero della Procura di Spoleto, è stato sottoposto alla misura degli arresti domiciliari in attesa dell’udienza di convalida per direttissima.
L’indagato è al momento considerato innocente fino a eventuale condanna definitiva, come previsto dalla normativa vigente.
L’episodio ha destato forte preoccupazione tra i lavoratori dell’ospedale, già provati da un contesto lavorativo spesso sotto pressione, specialmente nei reparti amministrativi, dove le tensioni con l’utenza non sono purtroppo rare. Nessuna delle persone coinvolte ha riportato lesioni fisiche, ma l’accaduto ha comunque lasciato un senso di allarme all’interno della struttura.
Secondo fonti interne alla direzione sanitaria, si sta valutando l’opportunità di rafforzare le misure di sicurezza interna negli spazi adibiti al front-office con l’utenza, per prevenire situazioni simili in futuro. È probabile che venga richiesto un confronto con le autorità locali per aumentare la presenza di sorveglianza, soprattutto nei punti a maggiore rischio.
Il giovane, residente nella zona, era già stato segnalato in passato per comportamenti problematici, ma finora non si era mai spinto a livelli così gravi. La sua azione ha comportato danni materiali all’edificio ospedaliero e ha messo a repentaglio l’incolumità del personale, costringendo le autorità a intervenire con decisione.
La Polizia di Stato ha ribadito, in una nota, l’impegno costante a tutela del personale sanitario e della sicurezza nei luoghi pubblici, sottolineando l’importanza della collaborazione dei cittadini nel segnalare situazioni potenzialmente pericolose.
Nel frattempo, l’ospedale “San Giovanni Battista” ha ripreso regolarmente la propria attività. I danni all’ufficio CUP sono stati ripristinati nel giro di poche ore grazie all’intervento del servizio tecnico interno. La dottoressa coinvolta ha ricevuto il sostegno dei colleghi e ha preferito non rilasciare dichiarazioni pubbliche.
Il caso sarà ora sottoposto all’autorità giudiziaria, che dovrà valutare la gravità dei reati contestati. I capi d’accusa configurano infatti fattispecie penali non di lieve entità, aggravate dalla violenza esercitata in un luogo pubblico e contro rappresentanti delle istituzioni.
L’udienza è attesa nelle prossime ore presso il tribunale di competenza. La vicenda si inserisce in un contesto più ampio di episodi simili avvenuti in strutture sanitarie dell’Umbria negli ultimi mesi, spingendo sindacati e direzioni ospedaliere a richiedere maggiori tutele per gli operatori sanitari.
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