
Foligno, Fils, Carbonari: “Quale futuro?”
da Maria Grazia Carbonari (Portavoce M5S, Consiglio regionale Umbria)
“Foligno Impresa Lavoro Sviluppo questa la ragione sociale completa della FILS, partecipata del Comune di Foligno che si occupa di servizi di manutenzione e gestione di risorse pubbliche. Un acronimo beffardo – afferma la consigliera regionale del M5S Maria Grazia Carbonari – se andiamo a guardare quella che da anni è la realtà della partecipata”.
FILS, a causa di una pluriennale gestione fallimentare, attestata dai bilanci e denunciata dagli stessi amministratori attuali, si trova in una situazione disperata, che, certamente, non è stata migliorata dall’attuale Governance, impegnata quasi interamente a scaricare le colpe sulle precedenti amministrazioni.
Al 31 dicembre 2014 – continua la portavoce in Consiglio regionale – il debito totale di FILS era pari a 4.639.861 euro, di cui 3.366.428 euro esigibili entro l’esercizio successivo. Le immobilizzazioni e le disponibilità liquide sommate sono inferiori: 4.235.540 euro. I crediti, pari a 773.055 euro sono in forte calo. Ho calcolato l’indice di Altman (che quantifica le probabilità di fallimento di un’impresa) ottenendo per il 2012, 2013 e 2014 sempre valori considerati di “non equilibrio finanziario”, in costante peggioramento.
Il capitale sociale si è inesorabilmente e rapidamente prosciugato, tanto da costringere FILS a trasformarsi da “società per azioni” a “società a responsabilità limitata”, quando è sceso al di sotto del limite legale di capitale imposto dalla legge: 100.000 euro.
Né ci è peraltro dato conoscere l’attuale stato di salute di FILS – incalza la Carbonari – dal momento che al 30 aprile sul sito della partecipata non v’è ancora traccia del bilancio 2015, un elemento che la dice lunga su come la cosa pubblica viene gestita e su come la “trasparenza” è solo una parola di cui l’amministrazione comunale si riempie la bocca, senza però trasformarla in fatti.
Leggendo poi la “Relazione previsionale aziendale di FILS per gli anni 2016-2018” (peraltro elaborata con dati aggiornati al 2014) ci si rende conto che, sebbene da un lato si deve prendere atto delle tante e gravissime criticità (nell’ambito dell’indebitamento, calo dei ricavi, tensioni finanziarie e gestione caratteristica), ci si ostina a non voler andare ad affrontare i problemi alla radice, limitandosi a fare previsioni rosee ed irrealistiche, pretendendo di ottenere altre risorse pubbliche e illudendosi di risolvere tutto con una “riorganizzazione dell’assetto delle responsabilità e funzioni”, quando invece i problemi sono ben altri.
In tutto questo disastro infatti, l’amministrazione di FILS e la stessa amministrazione comunale di Foligno si limitano a “dare il calcio alla lattina”, FILS viene indirettamente “foraggiata” con l’assegnazione di lavori talvolta inutili, sicuramente in regime di “non economia”, senza tenere minimamente conto della qualità dei servizi erogati.
Bisogna avere il coraggio di ammettere – continua la consigliera – che, al momento, FILS è economicamente e finanziariamente insostenibile. Impiegare nuove risorse pubbliche, come la “Relazione” propone, in una imprese così organizzata sarebbe come voler riempire d’acqua uno scolapasta…
Che senso ha – si chiede la portavoce M5S – impiegare altre risorse pubbliche per prolungare l’agonia di una società oggettivamente mal gestita (e sono i bilanci a dirlo, non la sottoscritta) da amministratori che sono generalmente scelti dalla politica con mere logiche spartitorie e partitocratiche, piuttosto che in base alla capacità e competenze?
Stante l’impossibilità di conoscere lo stato economico-finanziario di FILS al 2015 è per noi oggettivamente impossibile valutare qualunque soluzione o anche avanzare una qualsiasi proposta costruttiva.
Dalla lettura della relazione previsionale sembra comunque prospettarsi una situazione che nella “Teoria dei giochi” si definirebbe “lose-lose”: vale a dire l’alternativa tra “ricapitalizzazione” (pagata con tutta probabilità con risorse pubbliche del Comune di Foligno, ammesso che ve ne siano) o “liquidazione” (probabilmente con enormi perdite, una volta che si dovranno riscuotere i crediti e realizzare nel mercato le attività iscritte a bilancio).
Come al solito, in tale situazione “lose-lose” sarebbero i più deboli e i non responsabili a dover pagare: i lavoratori di FILS e i cittadini folignati, che con le tasse pagano tutto questo disastro.
Da cittadina folignate ritengo urgentissimo che l’amministrazione comunale scopra le carte, comunicando la reale e attuale situazione economico-finanziaria di FILS S.r.l., chiarendo poi, di concerto con gli amministratori della stessa, cosa intenda fare per affrontare questa gravissima crisi aziendale. Tutto nella massima trasparenza, comunicando le diverse alternative (liquidazione o ricapitalizzazione) senza nascondere ai cittadini le conseguenze a ciascuna di esse associate.
Come spesso ripeto – conclude la Carbonari – il primo passo per risolvere ogni problema è ammettere che esiste. In questo momento non intendiamo fare sterile e fin troppo facile dietrologia e polemica. Bisogna in primo luogo eliminare le cattive pratiche gestionali che hanno portato al dissesto di FILS e solo allora si potranno cercare delle soluzioni, affinché Foligno non perda questa importante risorsa economico-produttiva, la quale però deve iniziare ad essere gestita nel vero interesse dei cittadini!
Il MoVimento 5 Stelle è pronto a fornire il proprio contributo con realismo, serietà e spirito costruttivo, senza voler strumentalizzare questa vicenda a fini politici, ma è necessario che questo atteggiamento sia veramente condiviso anche dall’amministrazione comunale, alla quale si chiede pari serietà e trasparenza, nell’interesse di Foligno e dei suoi cittadini.
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